Roma, continua il mistero dell'aquila uccisa sui Monti Lucretili vicino a Tivoli

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Resta il giallo sull’uccisione e sul ritrovamento di un bellissimo esemplare di aquila reale. È stata trovata da un escursionista nel sentiero denominato, emblematicamente, dell’aquila reale, nel Parco Regionale dei Monti Lucretili, un’area protetta in un territorio che racchiude tredici Comuni che vanno da Vicovaro fino a Palombara Sabina. Il rapace è stato trovato nell’area di Licenza ma l’uccisione è avvolta da più di un mistero. Il ritrovamento della carcassa aveva fatto scattare l’allarme per due esemplari presenti nell’area Parco e aveva fatto temere che il rapace morto fosse uno di essi, ma la notizia è stata smentita dal direttore del Parco dei Lucretili. «Dopo oltre cinque ore di avvistamenti – dice Paolo Napoleoni, direttore dell’area protetta - i guardia parco e alcuni ragazzi del servizio civile hanno individutato le due aquile presenti nel nostro territorio, una femmina e un maschio, che sono vivi. Pertanto l’uccello morto è un terzo esemplare. È un maschio adulto che è sottoposto alla relativa autopsia e, da un primo riscontro, è stato colpito con numerosi pallini sparati da un fucile che lo hanno centrato alle ali, agli artigli e sotto il collo».
Una sventagliata micidiale che non ha dato scampo all’animale. Ma dove volteggiava il rapace quando è stato colpito? Sui Monti Lucretili o in una zona limitrofa? È stato ucciso nel piunto in cui è stato trovato, a soli 300 metri dal museo dell’aquila reale di Licenza, oppure è stato portato da qualcuno? Per ora lo stesso Parco non è in grado di dare una risposta a questi interrogativi. Una cosa comunque è certa: una terza aquila reale non era stata mai avvistata, ma questo non significa che il rapace ucciso non fosse nel Parco dei Lucretili da un po’ di tempo. «Non si sapeva di un terzo rapace – spiega il direttore Napoleoni – e resta un mistero questo ritrovamento. C’è una indagine e servirà a chiarire i questi misteri intorno alla morte».
Comunque la si metta, chi ha sparato, fosse o meno consapevole del tipo di uccello messo nel mirino, è per la legge un bracconiere: l’aquila reale, simbolo di potenza, vittoria e prosperità fin dalla mitologia greca, tanto da essere sacra a Zeus, è un volatile protetto e non gli si può dare la caccia. Da un primo accertamento, fanno sapere dal Parco dei Lucretili, il corpo dell’aquila impallinata era semi congelato e questo farebbe supporre che era lì da un po di tempo. Ma come mai l’escursionista lo ha visto solo tre giorni fa e prima nessuno la aveva avvistato anche se quel sentiero è molto frequentato ? Tutte risposte che dovrà fornire l’inchiesta in corso, affidata ai “rangers” del Parco dei Monti Lucretili. «Potrebbe trattasi di un’aquila adulta – conclude il direttore – in cerca di un altro esemplare per accoppiarsi, un rapace nomade». L’uccisione ha indignato il sindaco di Licenza: «Vengono tantissime persone e scolaresche – dice Ilaria Passacantilli – non ci sono parole: è una barbarie, una ferita». Durissima la presidente del Parco dei Lucretili: «Un fatto gravissimo – dice Barbara Vetturini – che ci ha colpito molto perché siamo sempre impegnati a tutela delle specie protette. Il territorio è molto vasto e a volte arrivano questi loschi individui, spero che l’inchiesta li smascheri».

 

 

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Il Messaggero