L’esodo verso la montagna, dopo la pandemia da coronavirus, seppur in maniera timida, era stato preventivato. Ma la sorpresa è arrivata dalla quantità di...
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Ma c’è dell’altro. Dopo 12 anni, i primi giorni di agosto, entreranno in funzione anche gli impianti di risalita del comprensorio sciistico di Pizzalto e le due cabinovie dell'Aremogna. Un modo per vivere la natura in alta quota, tra le bellezze della flora locale. «C'è più gente in tutta la zona, rispetto a luglio dell'anno scorso -commenta il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato - magari un piccolo calo delle presenze alberghiere, ma siamo soddisfatti. E questo ci permette di affrontare il futuro con qualche speranza». In merito alle polemiche sulla presenza del Napoli calcio in ritiro a Castel di Sangro nei prossimi mesi, e non a Roccaraso, il primo cittadino ha chiarito: «Certamente rappresenta una opportunità per il territorio, ma oggettivamente credo sarà un problema di ordine pubblico in tempi di Covid-19 in maniera molto seria» chiudendo così la polemica.
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Forse è l’effetto trainante del post Covid che vede nella regina delle nevi dell’Appennino, un luglio al di sopra delle attese, con le seconde case prese d'assalto e gli impianti aperti, per offrire ai visitatori, un'opportunità unica. In funzione, anche le sei baite di montagna e sulle cabinovie, si possono portare le mountain bike. Per il sindaco Di Donato, il distanziamento naturale e l'ottima risposta delle aree interne appenniniche durante il coronavirus stanno ripagando l'economia locale. Ecco allora, una vacanza in natura, tra sport, con arrampicata, alpinismo gustando poi, i sapori della cucina atipica. Ma c’è anche chi sceglie la lettura di un buon libro sotto l’ombra di un grande albero. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero