Spedizione punitiva: in 12 all'ospedale per aggredire il compagno della donna accoltellata

Spedizione punitiva: in 12 all'ospedale per aggredire il compagno della donna accoltellata
Una vera e propria spedizione punitiva, che si è consumata in una decina di minuti. Anche meno. È stata la coda di uno scontro per questioni familiari che si...

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Una vera e propria spedizione punitiva, che si è consumata in una decina di minuti. Anche meno. È stata la coda di uno scontro per questioni familiari che si è acceso a Montesilvano, nelle case di via Rimini, per concludersi all'interno del pronto soccorso dell'ospedale di Pescara. Una lite partita tra due donne di etnia rom e passata presto allo scontro fisico: una resta lievemente ferita da un colpo di lama al braccio e decide di andare in ospedale per farsi medicare. Con lei c'è il suo compagno. Arrivano al Santo Spirito e si mettono in attesa, certamente senza immaginare quello che sarebbe accaduto. Fuori dall'ospedale arrivano un paio di auto stipate di persone, i testimoni ne conteranno dodici, che fanno incursione in sala d'aspetto, passando senza rispetto alcuno tra i pazienti: sono a caccia dell'uomo e quando lo individuano lo assaltano con un rapido pestaggio. Un po' di botte ben assestate e vanno via. Travolgendo letteralmente al loro passaggio una signora in attesa di essere visitata e una guardia giurata che aveva tentato di bloccarli, facendo partire contestualmente l'allarme.


Un'ondata di violenza che ha lasciato anche un paio di persone in preda a crisi da paura. Quando gli agenti della squadra volante, diretti dal vicequestore aggiunto Pierpaolo Varrasso, sono arrivati sul posto degli aggressori non c'era più traccia: così hanno ascoltato le testimonianze delle persone presenti per ricostruire la dinamica dei fatti e soprattutto per arrivare indicazioni utili all'identificazione. Nella mattinata di ieri ulteriori elementi sono stati acquisiti anche dagli agenti della squadra mobile, coordinati da Gianluca Di Frischia, che hanno iniziato ad esaminare le immagini delle telecamere di videosorveglianza dell'ospedale. Da quelle riprese, con molta probabilità, arriveranno elementi utili a definire le modalità dell'incursione.
 

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Il Messaggero