Funerale lungo la strada per Peppino Falconio, il re degli chef. Il figlio: presto una grande festa

Addio a Peppino Falconio, il re degli chef Funerale lungo la strada per Peppino Falconio, il re degli chef. Il figlio: presto una grande festa
C’erano solo i familiari più stretti, per le norme di questo periodo di coronavirus, ieri pomeriggio al cimitero di Villa Santa Maria per le esequie del professor...

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C’erano solo i familiari più stretti, per le norme di questo periodo di coronavirus, ieri pomeriggio al cimitero di Villa Santa Maria per le esequie del professor Giuseppe Falconio, il re d’Abruzzo degli chef. Ma la mestizia si avvertiva in tutto il paese, e da tutta la regione, come pure dai settori nazionali della gastronomia, sono giunti messaggi ai familiari e al sindaco, di partecipazione al dolore per la scomparsa di uno degli ultimi grandi della gastronomia regionale, di cui è stato promotore in tutto il mondo.


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Peppino, come tutti lo chiamano, aveva 78 anni, si è spento l’altro giorno a Pescara, in una clinica privata, dove era ricoverato da una decina di giorni per problemi cardiaci. Lascia la moglie Mariarita Calabrese, i figli Francesco, Emiliano e Stefano, altri congiunti e nipoti. «Io sono stato alle esequie - dice il sindaco Giuseppe Finamore - a rappresentare non solo di tutti i cittadini di Villa, che tanto amavano il professor Peppino, ma anche tanti chef e persone del mondo della cucina che lo conoscevano e lo stimavano. Lui è stato per oltre 30 anni docente della Scuola Alberghiera di Villa Santa Maria e se il nostro paese è visto da tutti come “La patria dei cuochi” in larghissima parte lo si deve a lui. Ha esportato nel mondo la cucina abruzzese rivisitando e aggiungendo qualità e risonanza alle ricette tipiche della nostra regione. E’ stato chef e direttore di cucina nei più importanti hotel nazionali».





«Papà adesso la smettiamo di stressarti. Ma il tuo rientro a Villa non potevo evitare di filmarlo, con difficoltà ma al massimo della mano ferma, come quando travasavi il vino per non farl ntruveta'. Casa tua, Il tuo amato Collalto, gli amici, tuoi e nostri, che ti hanno aspettato davanti alla statua del cuoco, sotto la regia del nostro Fastidius, casa tua. E alla fine la tua canzone con Salvitt, Giordano e Mammarell sull'attenti a salutarti più affranti di noi. Ho finito, da adesso non si piange più, programmiamo la grande festa per onorarti, non appena finisce stu scrizzacul», ha scritto sulla pagina Fb il figlio Emiliano. 

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Il Messaggero