La moglie perdona il marito violento ma il giudice lo allontana da casa

La moglie perdona il marito violento ma il giudice lo allontana da casa
La moglie lo ha perdonato e così lui ci è tornato a vivere insieme proprio in quella casa dalla quale, lo scorso marzo, il gip aveva disposto la misura cautelare...

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La moglie lo ha perdonato e così lui ci è tornato a vivere insieme proprio in quella casa dalla quale, lo scorso marzo, il gip aveva disposto la misura cautelare dell’allontanamento con divieto di avvicinamento alla donna che lo aveva accusato di essere un marito violento. Un perdono da parte della parte offesa che a quanto pare non è bastato, perché l’altro giorno nel corso del processo a N.O., 50enne albanese residente a Giulianova, accusato di lesioni personali con l’aggravante di aver commesso il fatto in presenza della figlia di 13 anni e minaccia, il giudice monocratico ha rigettato l’istanza della difesa in materia cautelare (l’avvocato è Odette Frattarelli) perché il divieto di avvicinamento alla moglie oltre che di comunicare era stato costantemente trasgredito e in questo senso neanche il consenso della persona offesa vale a superare tali esigenze cautelari.


Il marito, insomma, avrà pur avuto il perdono della moglie, ma dovrà tornare a stare lontano da lei così come il giudice ha stabilito. A confermare le accuse il figlio 24enne della coppia, che subito dopo il diploma ha lasciato casa: «Quando io ho avuto bisogno, lui non c’è mai stato per me» ha detto. «Ci sono cresciuto con questi episodi di ingiurie e minacce dentro casa». Ma quello contestato nel capo d’imputazione avvenuto lo scorso 17 marzo sarebbe avvenuto proprio perché «mio padre si doveva sfogare con qualcuno dopo che aveva discusso con me», racconta il giovane. «Quel giorno mio padre ha messo le mani al collo a mia madre, io me ne sono accorto solo dopo, ma a quel punto ho detto che doveva chiamare i carabinieri».


Dai suoi racconti emerge uno spaccato di vita doloroso con quel padre che in casa diceva sempre: «Io comando». Da bambino anche a lui è capitato di essere picchiato, ma questo non fa parte dell’imputazione, è storia troppo vecchia. E così emergono altri episodi in cui pure sua madre ha subito altre violenze fisiche per difenderlo. «Negli anni ho visto cambiare mio padre – prosegue – sempre più questo senso di dominio e sopraffazione». Eppure il 24enne, che nel frattempo si sta facendo una propria vita altrove in cerca di lavoro, parla di sua madre come di "una donna dal carattere forte" che ha sempre risposto a tono al marito. Lo ha denunciato per quelle lesioni e minacce, ma ora lo ha perdonato e gli ha riaperto le porte di casa anche trasgredendo pure lei ad una misura di un giudice.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero