Cesidio trovato morto in un canale: c'è un indagato

Cesidio trovato morto in un canale: c'è un indagato
Un indagato in Abruzzo per la morte di Cesidio Valletta, il 35enne di Lecce dei Marsi che venerdì pomeriggio è stato trovato senza vita nel canale di Strada 26 in...

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Un indagato in Abruzzo per la morte di Cesidio Valletta, il 35enne di Lecce dei Marsi che venerdì pomeriggio è stato trovato senza vita nel canale di Strada 26 in territorio del comune di Pescina. La sua morte sarebbe legata ad un incidente stradale avvenuto nei pressi del canale dove i carabinieri della compagnia di Avezzano hanno trovato il cadavere che galleggiava sull’acqua. Il conducente dell’auto, B.P., trentenne, è stato iscritto sul registro degli indagati da parte del sostituto procuratore Maurizio Maria Cerrato, per omicidio stradale, per consentire alla persona finita al centro delle indagini di nominare eventualmente i propri consulenti in questa fase di indagini ancora agli albori.


Da un primo esame esterno è stato possibile rilevare che Valletta sarebbe morto per annegamento. Non ci sarebbero infatti segni di contusioni compatibili con un urto. Ma è fondamentale capire come sia finito in acqua, lui che forse conosceva bene la zona. Le ipotesi al momento al vaglio degli inquirenti sono molteplici: malore, incidente, omicidio. Conclusa l’autopsia, il magistrato dovrebbe firmare il nulla osta per la sepoltura. I dubbi.

Ci sono però altri aspetti su cui la Procura potrebbe voler far luce. Ed è proprio in questo frangente che sarebbe stata iscritta una persona sul registro degli indagati. La sera di lunedì scorso sull’auto incidentato viaggiavano Valletta e il conducente: dal racconto di quest’ultimo agli inquirenti il mezzo sarebbe finito fuori strada dopo aver urtato contro un animale. Lui sarebbe svenuto. «Al risveglio non ho trovato più Valletta al mio fianco». Avrebbe dichiarato il giovane che è stato soccorso dal padre, che aveva ricevuto un segnale sul cellulare, e accompagnato all’ospedale di Avezzano per le lievi ferite riportate sulle braccia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero