Alla vigilia del tanto atteso 3 giugno, che sancisce il passaggio pieno alla fase 2 dell’emergenza Coronavirus con le probabili ulteriori riaperture, in provincia di Chieti...
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Covid, l'Università di Chieti: «Il virus sembra temere sole e clima secco»
Il Policlinico, infatti, è tornato finalmente “Covid free” e dedicato alle attività specialistiche e ordinarie. Sono inoltre 82 i pazienti seguiti a domicilio, tra cui il consistente gruppo di contagiati scoperti a Vasto nelle ultime settimane. Purtroppo la provincia di Chieti piange 100 deceduti per Coronavirus, un numero sicuramente rilevante.
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Ma sono ben più ampi i volumi dell’attività portata avanti in questi mesi dal Dipartimento Prevenzione, diretto da Giuseppe Torzi, che, dopo aver ricostruito la catena epidemiologica generata dai casi positivi accertati, ha posto in isolamento domiciliare sotto sorveglianza attiva 2.115 persone. Finora sono stati eseguiti 16.538 tamponi.
La pandemia, dunque, ha messo a dura prova l’organizzazione Asl, impegnata sia sul fronte ospedaliero sia territoriale. Su quest’ultimo si sposta ora l’attenzione, perché nella fase 2 diventa importante identificare tempestivamente i mini focolai che potranno accendersi: «A fronte di un rischio di contagio ridotto diventa fondamentale scovare nuovi casi di positività e isolarli - sottolinea il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael -. Seguiamo la logica delle “tre T”, testare, tracciare, trattare, con attività di sorveglianza riferita in special modo ai luoghi di vita comunitaria, quali Rsa e case di riposo, dove anziani e personale sono sottoposti in questi giorni a tampone, istituzioni pubbliche e con un progetto riferito alle zone industriali».
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Il Messaggero