L'AQUILA - Dei quindici casi in totale di coronavirus che si registrano in città, compresi gli ultimi quattro di ieri, ben dodici fanno riferimento ad attività...
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C’è poco da dire: si tratta di una situazione di emergenza che va arginata al più presto in ogni modo possibile, primo tra tutti quello di sottoporre a tampone il maggior numero di operatori in prima linea.
Anche tra i nuovi casi, quelli di ieri, ci sono situazioni legate all’attività ospedaliera: un paziente che, all’insorgere di una polmonite, è stato trovato positivo dopo un iniziale tampone negativo (era tornato a casa); un tecnico di laboratorio; la parente di un operatore sanitario trovato positivo nei giorni scorsi; un infermiere.
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Storie simili, che ruotano attorno a medici contagiati – magari anche fuori dall’ospedale – o a pazienti transitati nei reparti. La tensione, è evidente, è destinata a crescere ancora se la “rete” dovesse allargarsi ulteriormente nei prossimi giorni.
Nel gruppo ci sono anche un paio di casi di aquilani che lavorano che a Teramo. Anche per questi fatale è stata l’attività professionale. Senza questo, L’Aquila oggi si troverebbe praticamente immune dal contagio.
Restano fuori da questo ragionamento, infatti, la dottoressa tirocinante lombarda che è tornata a Bergamo – aveva contratto il virus al Nord -, un ragazzo di origini napoletano che gestisce un’attività di svago e divertimento in città (è tornato a casa, è ancora sotto cure) e una dipendente universitaria. Alla data odierna sono 61 i casi positivi al Covid-19 presenti in provincia dell'Aquila, di cui 29 ricoverati non in terapia intensiva (2 proveniente da altra Asl), 9 in terapia intensiva e 16 in isolamento domiciliare.
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Dall'inizio dell'emergenza, sono complessivamente 2 i guariti e 3 i deceduti (1 proveniente da altra Asl). In ospedale si sta sperimentando l’utilizzo del tocilizumab: il farmaco, già usato per l’artrite reumatoide, sta dando buoni risultati nel prevenire l’aggravarsi delle polmoniti. Dei positivi Covid-19 finora registrati 15 sono dell'Aquilano (3 ricoverati non in terapia intensiva, nessuno in terapia intensiva, 10 in isolamento domiciliare e 1 guarito), 27 della Marsica (19 ricoverati non in terapia intensiva, 1 in terapia intensiva, 4 in isolamento domiciliare, 1 guarito e 1 deceduto), 2 dell'area Peligna (1 ricoverato non in terapia intensiva, 1 in isolamento domiciliare), 7 dell’area Sangrina ( 4 ricoverati non in terapia intensiva, 1 ricoverato in terapia intensiva, 1 in isolamento domiciliare e 1 deceduto) e 11 di altra Asl (3 ricoverati non in terapia intensiva, 4 in terapia intensiva, e 1 deceduto).
Il bollettino è stato reso noto dal direttore generale della Asl 1 Avezzano, Sulmona, L'Aquila, Roberto Testa, e dal sindaco dell'Aquila e presidente del comitato ristretto dei sindaci della Asl, Pierluigi Biondi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero