Sequestrato un allevamento abusivo di cinghiali. I militari del Nucleo Cites del Gruppo carabinieri forestale di Pescara, coadiuvati dai colleghi della Stazione carabinieri...
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«Per l’allevamento è necessario possedere, oltre alla documentazione attestante la nascita degli esemplari in cattività, anche una autorizzazione rilasciata dalla Prefettura territorialmente competente ai sensi della Legge del 1992 sulla detenzione di animali pericolosi. Il cinghiale (sus scrofa L.), infatti, è considerato da un decreto ministeriale del 1996, una specie pericolosa sia per l’incolumità pubblica che per la salute» spiegano i carabinieri forestali.
I forestali hanno affidato gli animali alla donna indagata e hanno interessato il Servizio veterinario della Asl 2 di Lanciano Vasto Chieti «per i controlli sanitari al fine di scongiurare pericoli di diffusione di malattie infettive come la peste suina africana, una malattia virale pericolosissima per i maiali, di cui tali suidi potrebbero essere portatori in natura».
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«Il sequestro dei cinghiali operato a Torricella Peligna- dice il comandante del Gruppo carabinieri forestale di Pescara - può costare all’indagata l'arresto fino a sei mesi o l'ammenda da quindicimila a centocinquantamila euro. Inoltre, gli animali giudicati illegalmente detenuti saranno confiscati». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero