Emergenza baby gang, due Daspo Willy all'Aquila: locali vietati per 18 mesi ai minori

Emergenza baby gang, due Daspo Willy all'Aquila: locali vietati per 18 mesi ai minori
Mentre continuano a meditare dietro le sbarre di un carcere minorile su atti vandalici e furti che hanno provocato in città, il Questore dell'Aquila, Enrico De Simone,...

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Mentre continuano a meditare dietro le sbarre di un carcere minorile su atti vandalici e furti che hanno provocato in città, il Questore dell'Aquila, Enrico De Simone, dà loro nel frattempo un'altra "lezione": la misura del cosiddetto "Daspo Willy". Si tratta di un tunisino e un egiziano, raggiunti (dopo l'ordinanza di custodia cautelare) dalla misura che stabilisce "Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città".

A seguito del provvedimento del Questore ai destinatari è stato vietato, per 18 mesi, l'accesso e lo stazionamento nelle immediate vicinanze di pubblici esercizi e locali di pubblico intrattenimento ubicati in prossimità dei luoghi in cui sono stati consumati i reati contestati: zona Piazza Palazzo e Comune di Pizzoli. Sono due minori che fanno parte di un baby gang composta da altri due ragazzi minorenni (insieme a due maggiorenni, uno dei quali arrestato due giorni fa a Bologna), tra tunisini ed egiziani ospiti di centro di accoglienza in città e a Pizzoli, accusati a vario titolo di aver ricettato due auto rubate (di cui una di proprietà di un imprenditore aquilano del settore immobiliare) e di aver commesso 12 spaccate su auto lasciate parcheggiate a Pizzoli e altri due danneggiamenti con furto nelle attività commerciali "L'Angolo del Vizio" sulla Statale 17 e "Coffe Shop H24" in Piazza Palazzo, negozio quest'ultimo fatto oggetto di successivi danneggiamenti e furti nel giro di poche ore dalla prima "visita" ladresca che aveva già provocato la devastazione dei locali. Poi la fuga a bordo delle auto rubate e da loro poi ricettate per tornare, come se non fosse accaduto nulla, nel centro di accoglienza in città, non sapendo che sulle loro tracce stavano indagando i carabinieri della stazione di Pizzoli (diretti dal maresciallo maggiore, Gaetano Delle Curti) che li hanno inchiodati alle loro responsabilità.

Uno dei minori arrestati, con altri tre richiedenti asilo, è accusato anche di rapine e lesioni nei riguardi di suoi connazionali, anche loro ospiti dello stesso centro di accoglienza, depredati di soldi e telefoni cellulari. Attività quest'ultima portata avanti dai militari della Stazione dell'Aquila, con il coordinamento della stessa Procura dei Minori dell'Aquila costretta ad applicare (in virtù dei gravi reati contestati) la misura cautelare degli arresti in carcere appunto per le gravi azioni delittuose, confermate anche dai responsabili dello stesso centro di accoglienza, allertati da diversi stranieri costretti a fare ricorso alle cure dei medici del Pronto Soccorso dell'ospedale.

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Il Messaggero