Uranio nell'acqua, tra fine novembre e dicembre a Ronciglione l'impianto di potabilizzazione da 200mila euro

Uranio nell'acqua, tra fine novembre e dicembre a Ronciglione l'impianto di potabilizzazione da 200mila euro
di Renato Vigna
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Mercoledì 4 Ottobre 2023, 05:20

“I lavori per installare l’impianto? Partiranno tra fine novembre e i primi di dicembre”. A Ronciglione è il sindaco Mario Mengoni a prendere la parola per rassicurare la popolazione: tempo un paio di mesi e verranno iniziati gli interventi per abbattere i livelli di uranio nelle acque del paese. Anzi, in una parte di quelle, visto che a finire sul banco degli imputati è stata la fonte Chianello, oggetto di una ordinanza di non potabilità proprio per aver sforato i i livelli di uranio. Fonte che, come spiega lo stesso cittadino, rifornisce il 30% delle utenze del comune e molte delle fontanelle dislocate in paese “tutte – tiene a ribadire Mengoni – attualmente non potabili”.

Un passo indietro è indispensabile per inquadrare il problema. Le acque del Viterbese sono sotto controllo continuo per i valori di arsenico e per i fluoruri. Ma da qualche mese l’Unione europea ha introdotto una novità: anche l’uranio nelle acque potabili deve essere contenuto entro certi limiti. Il decreto legislativo di febbraio 2023 ha recepito la nuova direttiva europea 2020/2184 che rivede i parametri chimici, con la modifica dei livelli ammessi ma soprattutto con l’introduzione nell’elenco di nuove sostanze. Tra le principali modifiche, il valore dell’uranio che nelle acque destinate al consumo umano è fissato in 30 µg/L. Si tratta di un elemento radioattivo, il cui pericolo nei confronti della salute è dovuto alla tossicità, provoca disturbi renali ed è considerato un potenziale cancerogeno.

E proprio Ronciglione ha sperimentato per prima gli effetti di questa novità.

Tanto che sia Talete sia il Comune ad aprile hanno chiesto l’aiuto economico della Regione. In particolare, la spa che gestisce il servizio idrico integrato nell’Ato 1 Lazio Nord-Viterbo ha segnalato “il rinvenimento della presenza di uranio, fuori limite, nelle acque destinate ad alimentare la rete pubblica cittadina, in precedenza non riscontrato”, mentre l’amministrazione guidata da Mengoni ha chiesto “una serie di campionamenti e analisi di controllo, sulla fonte Chianello (parametri di ferro ed uranio)” e, ottenuti i risultati, ha formalizzato “ una specifica richiesta di fondi finalizzati alla realizzazione di un impianto per l’abbattimento del parametro di uranio non conforme alla legge sulle acque destinate al consumo umano”.

Da Roma è arrivata la risposta: lo stanziamento di 200mila euro a favore di Talete. E ora il passo successivo, annunciato dal sindaco: la spa ha affidato alla società Gajarda l’installazione dell’impianto per abbattere i livelli id uranio. I lavori, come detto, inizieranno a cavallo tra la fine di novembre e i primi di dicembre. Dureranno pochi giorni, dopodiché il sindaco potrà ritirare l’ordinanza di non potabilità e i cittadini serviti dalla fonte Chianello torneranno ad utilizzare l’acqua del rubinetto.

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