Uova contaminate a Vetralla, parla il proprietario dell'allevamento: «Sono scioccato. Non so come sia possibile»

L'interno dell'azienda di Mirko Bacocco a Vetralla
di Federica Lupino
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Giovedì 24 Agosto 2017, 12:05 - Ultimo aggiornamento: 12:06

"Sono scioccato. Non ho la più pallida idea di come sia possibile". Mirko Bacocco non trova le parole per spiegare, a chi glielo chiede, perché alcune delle uova che produce nella sua azienda di Vetralla siano risultate positive al Fipronil. Non le trova perché assicura di aver sempre seguito le regole nei suoi allevamenti in località Dogane. E lo ha anche ripetuto agli uomini dei Nas che ieri mattina, accompagnati dal servizio veterinario della Asl, hanno posto sotto sequestro 85mila uova e migliaia di galline ovaiole. Mai avrebbe creduto che lo scandalo partito dall'Olanda e dal Belgio potesse arrivare sin dentro i capanonni in cui lui e la sua famiglia lavorano dal 1960 per produrre uova, selezionarle e quindi distribuirle.

"Stiamo cercando di capire cosa sia successo. Non so davvero che dire se non che sono sconvolto da quanto accaduto", ripete prima di interrompere la conversazione. Intanto, ci sarebbe anche lui tra i 7 imprenditori denunciati in Italia in quanto titolari di attività in cui i Nas hanno sinora riscontrato campioni contaminati con l'antiparassitario. I reati ipotizzati sono adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari e detenzione di alimenti tossici per l’uomo. 

I carabinieri per la tutela della salute a Vetralla, come rivelato dal generale Adelmo Lusi, comandante dei Nuclei Antisofisticazioni e Sanità "hanno sequestrato 15.000 galline, 53.000 uova destinate all'alimentazione umana e 32.000 uova destinate all'alimentazione per animali". Le uova, prima sottoposte a sequestro cautelativo, vista la positività riscontrata dall'istituto zooprofilattico, verranno distrutte. In ogni caso, le autorità hanno specificato che la "presenza di Fipronil rinvenuta è ridotta, con una percentuale bassissima" e che pertanto comporta "rischi limitati" per la salute umana. Due le ipotesi all'origine della contaminazione: la disinfezione delle aree poi destinate all'allevamento potrebbe aver lasciato residui ancora presenti nell'ambiente, oppure la presenza dell'insetticida nei mangimi utilizzati avrebbe inquinato la catena alimentare. Nel caso dell'azienda agricola di Mirko Bicocco la seconda sembrerebbe la spiegazione più plausibile. Una contamonazione accidentale, quindi. In ogni caso, sono stati eseguiti campionamenti dei terreni su cui vivono gli animali e dei mangini rinvenuti a Vetralla.

Nel tardo pomeriggio di ieri, sulla pagina Facebook dell'azienda è apparso questo messaggio: "​È difficile per noi trovare un senso a questi eventi. Tra le altre,la partita di uova che ci riguarda sarà RITIRATA nelle prossime ore in VIA del tutto CAUTELATIVA e sarà,nel minor tempo possibile,sostituita con una partita per noi prodotta in altro centro imballaggio per evitare possibile contaminazioni.  Rassicuriamo sul fatto che,chi ha consumato le uova NON corre alcun pericolo in quanto la quantità di cui parliamo ha un valore basso e non dannoso. Speriamo di riprendere il prima possibile senza intoppi".

 

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