Terme dei Papi, il ricorso al Tar da 36 milioni vale mezzo bilancio: «E' una bomba a orologeria»

Il capogruppo del Pd Alvaro Ricci contro la sindaca Chiara Frontini: «Noi all’oscuro di tutto, chiederò una seduta straordinaria»

Terme dei Papi, il ricorso al Tar da 36 milioni vale mezzo bilancio: «E' una bomba a orologeria»
di Massimo Chiaravalli
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Domenica 30 Aprile 2023, 05:15 - Ultimo aggiornamento: 19:26

«Meglio non commentare, bisogna prima vedere le carte: la questione è troppo delicata». La cautela è al livello massimo, la voglia di parlarne pressoché nulla. La notizia del ricorso al Tar delle Terme dei Papi contro il Comune, con annessa una richiesta di risarcimento danni record di 36 milioni, ha colto tutti di sorpresa. Tutti tranne l’amministrazione, cui è stata notificata il 21 dicembre scorso, oltre 4 mesi fa. E da cui non è arrivata alcuna reazione. Ma se ne parlerà presto: in aula, nella sala d’Ercole. «Già con un’interrogazione giovedì prossimo, ma sono pronto a chiedere le firme per un consiglio straordinario», assicura il capogruppo del Pd, Alvaro Ricci.

Diversi consiglieri sono stati interpellati da Il Messaggero, ma tutti hanno preferito la prudenza. «Perché questa è una bomba a orologeria», si è lasciato sfuggire qualcuno.

E non a caso, perché 36 milioni di euro equivalgono a mezzo bilancio di palazzo dei Priori. Ricci però inizia a mettere in piedi un ragionamento. «La cosa a dir poco singolare, per usare un eufemismo - dice - è che la sindaca Chiara Frontini stenta, anzi non ha proprio un rapporto con il consiglio comunale. Che non è la sua maggioranza, ma tutto. Apprendiamo dalla stampa dei problemi importanti di cui il consiglio non dovrebbe, ma deve essere messo al corrente. Mi riferisco all’articolo de Il Messaggero sulle terme».

La famiglia Sensi, che gestisce l’impianto comunale, ha calcolato i danni al fatturato subiti dalla delibera del 2014 con la quale gli è stata dimezzata la portata di acqua termale. «Non sappiamo le posizioni che il Comune sta tenendo su questo problema. La prima cosa da fare - continua il dem - è informare il consiglio, far vedere gli atti, i provvedimenti in corso, anche alla luce delle sentenze del Consiglio di Stato, che rivede le posizioni assunte con la delibera del 2014. Invece niente, come con Colle Verde, con un contenzioso importante in cui sono stati richiesti pareri di cui non sappiamo nulla. Potrei continuare con i derivati, su cui siamo completamente all’oscuro, così come le ex Terme Inps».

Queste le prossime mosse. «Se la sindaca non provvede immediatamente a informarci al di là del merito, su cui non mi pronuncio perché non conosco le carte, chiederò le firme per un consiglio straordinario su questo tema. E comunque giovedì - conclude Ricci - sarà oggetto della mia prima interrogazione».

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