Santa Rosa cacciata da Viterbo ricorre al Tar: c'è il processo simulato contro il decreto del podestà del 1251

Santa Rosa cacciata da Viterbo ricorre al Tar: c'è il processo simulato contro il decreto del podestà del 1251
di Massimo Chiaravalli
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Mercoledì 29 Giugno 2016, 21:46
Santa Rosa cacciata da Viterbo, c'è il ricorso al Tar. La Santa bambina non ci sta ad accettare il decreto di allontanamento dalla città e si affida a un pool di avvocati per sovvertire la decisione. Ovviamente è di una simulazione del fatto realmente accaduto nel 1251, che andrà in scena venerdì primo luglio nell'aula magna del complesso San Carlo, dell'Università della Tuscia alle 21.

​Gli avvocati sono veri, l'evento sarà dunque molto realistico. Nello specifico, si tratta di un «processo simulato innanzi al Tar - dice il consiglio direttivo del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa - per l'annullamento del decreto di allontanamento da Viterbo emesso dal Podestà di Viterbo nei confronti di Santa Rosa nell'anno 1251. L'Università degli studi della Tuscia, Distu, ha voluto ripercorrere il fatto storico legato alla vita della santa quando fu allontanata insieme alla sua famiglia, per avere svolto la predicazione della fede religiosa in contrasto con i rappresentanti del potere ghibellino, che a quel tempo governavano Viterbo».

Il presidente del Sodalizio, Massimo Mecarini, spiega come è nata l'iniziativa, che rientra nell'ambito del festival Caffeina Cultura. «Siamo stati coinvolti dall'avvocato Guglielmo Ascenzi.
Santa Rosa 
si appella al decreto di espulsione tramite il suo legale. Ci saranno i Catari, movimento visto come eretico che riteneva Santa Rosa pericolosa socialmente, con un intervento ad adiuvandum per la parte resistente. E ci sarà il Sodalizio con il suo intervento ad adiuvandum ma in difesa di Rosa». Sarà presente un collegio giudicante di tre persone, che ascolterà i punti del ricorso, incentrato sulla pericolosità sociale e la sproporzione della pena. «Anche i giudici sono avvocati, docenti dell'università», sottolinea Mecarini.

Il giudizio al Tar è quindi stato incardinato dalla santa, con la partecipazione dell'Avvocatura dello Stato a tutela degli interessi del governo allora regnante. «Per questo evento - conclude il consiglio direttivo del Sodalizio - il Distu ha collaborato attivamente e con grande entusiasmo con l'Ordine degli Avvocati di Viterbo».
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