Mega fotovoltaico a Pian di Vico (Tuscania), il Tar boccia l'ennesimo ricorso: sì ai pannelli su 250 ettari

Mega fotovoltaico a Pian di Vico (Tuscania), il Tar boccia l'ennesimo ricorso: sì ai pannelli su 250 ettari
di Federica Lupino
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Mercoledì 6 Marzo 2024, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 08:27

Alla fine si farà, occupando un'area estesa circa 246 ettari. Sono diverse le associazioni che hanno tentato di opporsi al progetto approvato nel 2019. Le critiche principali all’impianto fotovoltaico in località Pian di Vico a Tuscania sono state avanzate negli anni da Assotuscania, Italia Nostra, Forum Ambientalista, Grig, Legambiente e Lipu. Le zone interessate (San Giuliano, Formicone, Formiconcino) secondo gli oppositori “hanno infatti una particolare valenza sia di carattere storico archeologico-monumentale, sia per la tutela della biodiversità essendo siti storici di nidificazione dell'Albanella minore, specie di particolare interesse comunitario”.

Ma contro la Regione Lazio che ha concluso positivamente la procedura di valutazione di impatto ambientale per “l’impianto fotovoltaico a terra della potenza di circa 150 Mwp (megawatt di picco, ndr)”, proposto dalla società energetica romana Dcs srl si era mosso, invano, anche il ministero per i Beni e attività culturali, tramite la direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio. E da ultimo, pure due privati in base al criterio della vicinitas, ovvero la vicinanza fisica del proprio terreno rispetto a quello oggetto dell’intervento contestato: hanno presentato ricorso al Tar. Ma i giudici amministrativi hanno dato loro torto.

Secondo il tribunale, infatti, “il ricorso è inammissibile sotto duplice profilo, oltre che infondato”.

Nel pronunciamento si legge che “sotto un primo aspetto, i ricorrenti non hanno qualificato in alcun modo la propria legittimazione attiva, secondo quanto esattamente dedotto dalla Regione Lazio, limitandosi a invocare in modo affatto generico il criterio della “vicinitas”, senza specificare, allegare e tanto meno comprovare alcunché in relazione alla medesima”. Inoltre, un rilievo puramente formale: “Secondo quanto pure esattamente rilevato dalla Regione Lazio, il ricorso non è stato notificato alla contro-interessata Dcs srl”.

Rilievi sono stati mossi dal Tar anche nel merito. “La deliberazione del Consiglio dei ministri in data 11 giugno 2020, recante accoglimento dell’opposizione ministeriale avverso la determinazione regionale (di approvazione del progetto, ndr) impugnata dalla società Dcs srl, è stata annullata con sentenza della sezione I del Tar per il Lazio del 28 maggio 2021”, confermata poi con diversa motivazione dal Consiglio di Stato il 28 marzo 2022.

Inammissibile e infondato il ricorso, il progetto può andare avanti. Oltre ad aver ricevuto una Via (valutazione di impatto ambientale) positiva dalla Regione Lazio, è stato autorizzato anche dal Comune di Tuscania in fase di conferenza dei servizi.

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