Stadio Rocchi, «entro la settimana prossima l’aggiudicazione dei lavori e a breve il via». Mentre da una parte si gioca la partita dell’affidamento tra Comune ed FC Viterbo, dall’altra l’assessore Emanuele Aronne porta avanti quella della riqualificazione dell’impianto. Per il primo lotto hanno risposto 10 imprese candidate a effettuare i lavori, nel mentre è stato nominato il seggio di gara, composto dalla presidente Loriana Vittori e da Assunta Sanna e Chiara Moncelsi. Il tutto grazie al bando “Pnrr sport e inclusione sociale”, che per lo stadio prevede lo stanziamento di 2 milioni e 851mila euro.
Aronne sta cercando di spingere sull’acceleratore. «La gara è stata esperita - dice - c’è la graduatoria e si stanno facendo le verifiche. Contiamo di arrivare all’aggiudicazione entro la prossima settimana». Il finanziamento intanto è stato blindato, cosa che non sembrava scontata, dopo che la Viterbese è uscita dai radar del Rocchi. «C’era infatti la questione del cofinanziamento: sono andato al ministero - continua l’assessore - e ho spiegato la situazione, ovvero che era venuto meno il soggetto che avrebbe dovuto garantire l’altra parte dei fondi. Forse perché siamo credibili, ci hanno confermato tutto».
Il finanziamento è di 2 milioni e 851mila euro. Serviranno per quattro interventi: realizzazione di una tribuna coperta denominata “Prato Giardino”, al di sotto della quale verranno realizzati magazzini e servizi ad uso dello stadio; riqualificazione delle curve nord e sud con aumento delle sedute attuali attraverso il prolungamento della struttura fino al bordo del campo e realizzazione delle coperture; sostituzione della recinzione metallica del campo con una trasparente per permettere una visuale migliore a tutti gli spettatori; realizzazione di un impianto fotovoltaico sopra le coperture della curva sud e della tribuna principale.
E il secondo lotto? «Non si fa, allo stato attuale è stralciato: se devo spendere ancora 1,6 milioni - spiega Aronne - preferisco farlo sugli altri impianti.
In coda, una considerazione. «Il problema è semplice: stiamo facendo tante cose e tutte insieme, teniamo botta. Rischiano di arrivare a breve altri 30 milioni: ci siamo creati una credibilità e ci finanziano. Personalmente - conclude - faccio il possibile per snellire quanto di mio competenza. Via Matteotti è stata fatta in un terzo del tempo di via Cairoli: stiamo volando, per me è motivo di orgoglio verso gli uffici, che stanno lavorando duramente».