Fine settimana all’insegna di tradizionali feste popolari che danno corpo all’orgoglio delle comunità fiere di testimoniare i mirabilia dei rispettivi borghi, sia sul fonte dei prodotti tipici, sia nell’ambito dei retaggi storici-religiosi.
Sabato 10 e domenica 11 un posto d’onore se lo aggiudica Sutri, con la 46ma edizione della Sagra del fagiolo regina, che già dal nome denuncia la sua nobiltà grazie al gusto inconfondibile e una versatilità che si presta ai più svariati accoppiamenti in cucina. L’appuntamento apparecchia la cena sabato e domenica, mentre il pranzo è servito solo il dì festivo. La carta del menù dichiara fagioli conditi con un filo d'olio della Tuscia viterbese Dop, accompagnati da cotiche, salsicce, gnocchetti o insalata servita nelle tradizionali ciotole di terracotta.
Cosa dire del fagiolo di Sutri? Come si riconosce? La risposta arriva dai membri della Pro loco che scandiscono: «Il fagiolo di Sutri appartiene alla famiglia dei borlotti ma è più grande della norma, ha un colore bianco crema ma con striature rosse e una buccia che diventa tenerissima dopo 15 minuti di cottura. Secondo una leggenda Carlo Magno fu tra i primi ad apprezzare e far conoscere il prodotto. Si narra infatti che dopo la sua incoronazione avvenuta nello stato pontificio l’imperatore fu colpito da un attacco di gotta e guarì proprio grazie a questi fagioli».
La sagra inoltre offre l’occasione di visitare il parco archeologico (necropoli etrusco-romana; Mitreo con la chiesa di Santa Maria del parto; cattedrale di Santa Maria Assunta con la cripta di epoca longobarda etc.).
Ulteriore festa di alto lignaggio si svolge a Bomarzo - il borgo del Sacro Bosco (ovvero parco dei Mostri) dominato dall’imponente Palazzo Orsini (XVI secolo) – in onore del patrono Sant’Anselmo.
Il tracciato della corsa dei cavalli è al Campo del Fossatello, riqualificato per l’occasione grazie al finanziamento di 39 mila euro ottenuto dalla Regione Lazio. Protagonisti i fantini dei rioni Dentro, Borgo, Poggio, Croci e Madonna del Piano.