Il lago di Bolsena sta soffocando: inquinamento e cambiamento climatico tolgono ossigeno alle acque

Lago di Bolsena
di Federica Lupino
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Sabato 11 Maggio 2024, 05:20

Sta soffocando: al lago di Bolsena manca l’aria. E non è un gioco di parole. A lanciare l’allarme è l’associazione che del bacino lacuale porta il nome: “A metà febbraio – denunciano gli esperti - sul fondo del lago si sono trovati quattro metri di acqua completamente senza ossigeno, ovvero in stato di ‘anossia’. Una condizione fino ad oggi mai rilevata”. 

Il motivo di quanto sta succedendo? È imputabile al freddo che non c’è stato quando avrebbe dovuto. “Quello che ci è piaciuto dell’inverno passato, con le tante giornate di sole e le temperature miti senza i gelidi venti del Nord, è proprio quello che non fa bene al lago. Le sue acque – continuano dall’associazione lago di Bolsena - avrebbero urgente bisogno di freddo, tanta pioggia e tramontana forte che lo ossigeni fino in fondo”. La conseguenza è che “non essendoci stato alcun rimescolamento delle acque, l’ossigeno dell’aria non ha potuto disciogliersi nel loro volume”.

Un clima che sta provocando conseguenze profonde nell’ecosistema del lago. “Grazie al sole, alle alte temperature e all’abbondante presenza di fosforo, già a gennaio è iniziata la crescita del fitoplancton, anch’essa abbondante. Questa crescita – sottolineano i membri dell’associazione - ha anche un effetto positivo, ma purtroppo solo passeggero. Tramite la fotosintesi, la clorofilla del fitoplancton produce ossigeno nel volume delle acque, che si è potuto diffondere negli strati profondi del lago per annullare l’anossia. L’ossigeno, però, sarà rapidamente consumato dai batteri che digeriscono la grande massa delle spoglie del fitoplancton mentre scendono verso il fondo, e l’anossia tornerà”.

E la prima a farne le spese saranno la fauna selvatica e la biodiversità.

Che la passata stagione sia stata tutt’altro che fredda lo avevano già sottolineato al Messaggero gli esperti del Cemer, il Centro meteo per l’Etruria e Roma secondo i quali quello del 2024 è stato l’inverno più mite della storia contemporanea. Una conclusione frutto dell’analisi dei dati delle stazioni di Viterbo Santa Barbara e Ronciglione centro storico: la prima ha segnato una media di 9,4°C e la seconda di 9,2°C. Valori molto elevati a fronte di una media stagionale che per il capoluogo, ad esempio, si attesta a 7,1°C (periodo 2005-2023), con uno scarto di ben 2,3°C.

Un andamento che, appunto, sta provocando cambiamenti pesanti nel bacino lacuale di Bolsena. “Negli ultimi venti anni, la mancanza di ossigeno nel nostro lago è diventata sempre più marcata e duratura per colpa del crescente inquinamento fognario e agricolo. Adesso – continua l’associazione Lago di Bolsena - si aggiunge un’altra causa che rafforza questa carenza: il cambiamento climatico. I suoi effetti si sono manifestati quest’inverno. Non mancheranno nel futuro inverni freddi, estremi, ma si faranno sempre più rari”. Le previsioni non sono rosee. “Il cambiamento climatico metterà a dura prova la salute del lago. Che possiamo fare? Impegnarci – concludono con un appello - per limitare la crisi climatica da un lato, e cercare, inoltre, di eliminare tutte le altre cause che danneggiano e indeboliscono la salute del lago, che è uno dei beni più preziosi del nostro territorio”.

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