Centro per l'istruzione degli adulti di Viterbo, la Provincia reclama i locali: trasferiti uffici e aule

Centro per l'istruzione degli adulti di Viterbo, la Provincia reclama i locali: trasferiti uffici e aule
di Renato Vigna
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Mercoledì 30 Agosto 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 19:21

Il centro provinciale per l’istruzione degli adulti Giuseppe Foti dovrà cambiare sede: via da piazza Fani. I locali andranno lasciati entro fine settembre. La notizia che la Provincia di Viterbo, proprietaria dell’ex Questura, volesse indietro l’immobile era emersa a metà giugno. Allora, proprio su queste colonne, Romeo Di Leo, dirigente scolastico del Cpia, aveva lanciato un accorato appello: “Una scuola non può essere sfrattata”. Fatto sta che lunedì 28 agosto il presidente Alessandro Romoli ha firmato un decreto con cui annulla ogni atto emanato nel tempo che autorizzi l’uso di quegli spazi.

Nel 2014 sono stati istituiti nel Lazio 12 Centri provinciali per l’istruzione degli adulti, poi ridotti a dieci.  Il Cpia offre percorsi di istruzione sia del primo ciclo sia del secondo, rivolti ai minori che abbiano compiuto i 16 anni e alla popolazione adulta sprovvista di relativo titolo di studio.  Gli ultimi dati parlano di circa 2mila iscritti nei diversi corsi, provenienti da tutta la Tuscia.

I primi uffici del Cpia di Viterbo, il numero 5, sono stati sposati in piazza Fani nel 2016. Poi, durante la pandemia, la decisione di ubicare lì anche alcune aule. “Da oltre 12 mesi – riporta il presidente Romoli - si è avviata una interlocuzione con i rappresentanti istituzionali per definire la collocazione definitiva del Cpia5 sia per gli uffici amministrativi che per i locali didattici”.

I motivi per cui la Provincia reclama la disponibilità dei locali? Servono spazi “a seguito del mutato quadro generale, delle nuove funzioni della Provincia e delle nuove assunzioni (previste entro l’anno, ndr)”, scrive il responsabile di Palazzo Gentili. Insomma, “si è manifestata l’immediata esigenza per garantire l’adeguata distribuzione del personale e una maggiore efficienza dei servizi per l’utenza”, continua.

Dopo uno scambio di comunicazioni durato più di un anno, “la Provincia, come esplicitato nel corso della riunione del 23 aprile 2023, ha manifestato formalmente l’intendimento di ritornare nel pieno possesso e disponibilità dei propri locali, oggi in uso al Cpia5, per garantire lo svolgimento delle proprie attività istituzionali e delle funzioni amministrative affidatele, invitando il centro a liberarli entro il 15 luglio 2023”.

Inoltre, lo scorso mese il dirigente del settore Tecnico ha evidenziato “evidenti criticità che non consentono la prosecuzione dell’attività nei locali dell’amministrazione provinciale essendo gli stessi non idonei allo svolgimento delle attività didattiche”. Ma il Centro non ha mollato l’ex Questura.

A fine giugno, riunione tra Provincia, Comune di Viterbo e Ufficio scolastico per trovare una soluzione. Quale? Il Comune di Viterbo garantirà “locali idonei per lo svolgimento dell’attività di primo livello del Cpia presso gli istituti scolastici di competenza comunale (scuola primaria e secondaria di primo grado, ndr)”. La Provincia si farà carico “del 50% del canone di locazione dei locali necessari al Centro per lo svolgimento delle attività didattiche”, in quanto molti studenti provengono non dal capoluogo. Inoltre, sempre Palazzo Gentili garantirà “spazi idonei per lo svolgimento delle funzioni amministrative e didattiche per le attività di istruzione di secondo livello” che verranno sistemate tra diversi istituti: il Paolo Savi , l’Itt Da Vinci e il professionale Orioli di Viterbo; il Colasanti di Civita Castellana; l’Itcg Cardarelli di Tarquinia. E “nel caso si ritengano logisticamente non adeguati alle finalità richieste”, contribuirà nel limite del 50% della spesa per affittare altri spazi.

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