Don Ramon Guidetti, prete scomunicato per aver offeso Papa Francesco: «È un usurpatore». Cosa è successo

La scomunica del prete livornese è avvenuta a Capodanno, con un atto formale recapitato al sacerdote in canonica per avere parlato in termini sacrileghi della figura del pontefice regnante

Don Ramon Guidetti, prete scomunicato per aver offeso Papa Francesco: «È un usurpatore». Cosa è successo
di Franca Giansoldati
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Martedì 2 Gennaio 2024, 17:48 - Ultimo aggiornamento: 18:49

È il secondo parroco che in Italia viene scomunicato per avere seminato zizzania, alimentando dubbi di fede tra i fedeli e diffondendo falsità sul fatto che Papa Francesco sia stato eletto nel 2013 con una procedura invalida, al pari di un 'anti Papa' di epoca medievale, praticamente un «usurpatore». Don Ramon Guidetti, ex titolare della parrocchia di San Ranieri a Guasticce, nel Livornese, è stato allontanato dal vescovo di Livorno, monsignor Simone Giusti per avere sostenuto questa tesi blasfema che è assai diffusa tra i detrattori di Papa Bergoglio, al punto da circolare da diversi anni. Prima di don Ramon anche il palermitano don Alessandro Minutella sei anni fa era stato sanzionato nello stesso modo «per aver commesso il delitto contro la fede e l'unità della Chiesa, in quanto scismatico»fino alle sue dimissioni allo stato clericale nel 2022.

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La scomunica

La scomunica del prete livornese è avvenuta a Capodanno, con un atto formale recapitato al sacerdote in canonica per avere parlato in termini sacrileghi della figura del pontefice regnante durante una omelia di commemorazione per Benedetto XIV ad un anno dalla sua scomparsa.

L' atto porta la firma del cancelliere della diocesi, don Matteo Giavazzi. Nel testo viene spiegato che «ha pubblicamente compiuto un atto di natura scismatica, rifiutando la sottomissione al Sommo Pontefice e la comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti». Per questo motivo, continua l'atto «Simone Giusti, Vescovo della Diocesi di Livorno, in data odierna 1 gennaio 2024, ha emesso un decreto» annunciando che «don Ramon Guidetti è incorso ipso facto nella scomunica latae sententiae». Il che significa sospensione a divinis e rimozione dall'ufficio di parroco. Naturalmente si avvertono i fedeli a non partecipare a eventuali sue celebrazioni o ad altre pratiche di culto, «perché essi incorrerebbero ipso facto nella gravissima pena della scomunica».

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Le false teorie su Papa Francesco

Ad avvalorare la tesi dei due sacerdoti scomunicati sono stati in origine due libri diffusi tra i detrattori di Bergoglio. Il primo, a firma di Antonio Socci, risalente ai primi anni del pontificato è intitolato «Non è Francesco». La tesi centrale riguarda la  regolarità dell’elezione che sarebbe avvenuta in modo non conforme. Socci afferma che la sede apostolica non sarebbe tanto vacante ma occupata da Benedetto XVI (quando era ancora in vita da emerito, dopo avere dato le sue dimissioni).  Secondo Socci la votazione non sarebbe stata valida perchè alla quinta votazione che elesse Papa Francesco i cardinali nella Sistina si accorsero che vi era un foglio in più: 116 e non 115 come dovrebbero essere. Sembra che, per errore, un porporato avesse deposto due foglietti nell’urna: uno con il nome del suo prescelto e uno in bianco, che era rimasto attaccato al primo.  I foglietti furono bruciati e si procedette a una sesta votazione. Socci ne ricava che l’elezione è stata nulla perché si sarebbe dovuto attendere il giorno dopo. Naturalmente i canonisti hanno contestato la lettura di Socci ma la tesi si è presto diffusa.

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Il secondo libro invece, è stato scritto da Andrea Cionci (“Codice Ratzinger”). Lui spiega, invece, che ci sarebbero stati errori nella dichiarazione di dimissioni in latino di Benedetto XVI, ed è convinto che quanto capitato nel 2013 in Vaticano, vale a dire l'abdicazione di  Benedetto XVI, sia stata una finta abdicazione. Di conseguenza, secondo Cionci, Francesco sarebbe Papa in modo illegittimo. In particolare, secondo questa corrente di pensiero - in voga tra i gruppi ultra-tradizionalisti -, Papa Ratzinger sarebbe stato forzato a dimettersi. 

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