Terni. «Quando Federica Paolucci mi salvò la vita»: il giornalista Marcello Guerrieri ricorda l’infermiera prematuramente scomparsa

Terni. «Quando Federica Paolucci mi salvò la vita»: il giornalista Marcello Guerrieri ricorda l’infermiera prematuramente scomparsa
di Claudia Sensi
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Domenica 3 Dicembre 2023, 11:56 - Ultimo aggiornamento: 25 Dicembre, 22:42

Terni - 

È stato un duro colpo la prematura scomparsa, a causa di una grave malattia, dell’infermiera del servizio di emergenza urgenza 118 di Terni Federica Paolucci, molto apprezzata per altruismo, impegno e professionalità nel proprio lavoro. 

La ricordano solare, disponibile, professionista esemplare, sempre in prima linea per portare aiuto e conforto ai pazienti e per supportare con grande passione, competenza e dedizione le attività del servizio 118.

Ed e’ toccante la testimonianza di Marcello Guerrieri, giornalista di Narni, al quale  Federica Paolucci salvò la vita.

 

«È morta Federica Paolucci, una giovane donna che operava nel mondo della sanità. Una giovane - ricorda Guerrieri - alla quale devo davvero moltissimo. Una mattinata di ottobre di dieci anni fa riuscì a rianimarmi, quando, in preda a impensabili problemi di cuore, ero stramazzato a terra lungo la Valnerina, durante una corsa podistica. Federica era amica di una mia figlia e l’avevo saltuariamente incontrata; non ho conoscenza diretta delle operazioni che quel giorno fece, insieme a colleghe, quando mi riportarono in vita lungo la strada e che mi permisero di arrivare, vivo, all’ospedale, prima di una complessa operazione. Da lei nemmeno una telefonata: era cosa normale. Il fatto l’ho saputo un paio di anni più tardi, sempre durante un incontro fortuito durante la Corsa all’Anello, dove lei operava nel primo soccorso. E ci fu qualcuno che mi spiegò, in sua presenza, tutta la dinamica. Rimasi senza parola per la modestia di Federica: era stata protagonista di un salvataggio che ancora, chissà se per fortuna o no, dura ma non se ne era mai vantata. Era una brava persona Federica ed anche per questo il dolore per la sua malattia, prima e la sua morte è ancora più forte. Non ci sono altre parole in questo momento se non arrivederci. Tanto mica ci saranno sempre persone come te pronte a rimettermi in pista».

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