L’ultimo “miracolo” avvenuto nella Pediatria dell’ospedale di Terni è stato quello di aver salvato un bambino ternano di otto anni colpito da encefalite virale, un'infiammazione del cervello che causa sintomi simili a quelli di un'influenza, ma che in alcuni casi può avere conseguenze molto più gravi. «Abbiamo subito capito che si trattava di una cosa seria – afferma la responsabile del reparto Federica Celi- dopo avergli prescritto le prime analisi e conseguentemente le cure con un trattamento tempestivo è stato poi indirizzato all’ospedale Mayer di Firenze dove, grazie alla nostra tempestività, è stato salvato». E non si tratta del primo caso ce ne sono stati altri che grazie alla giusta diagnosi di Terni l’hanno scampata. La struttura complessa del “Santa Maria” composta dalla pediatria, neonatologia e terapia intensiva neonatale rappresenta un fiore all’occhiello per Terni e fa cassa con l’arrivo di pazienti da fuori regione.
«Da noi- spiega il primario Celi - arrivano bambini da tutte le parti dell’Italia centrale, in particolare il bacino d’utenza è rappresentato da Rieti e Viterbo. «Il virus covid, alla fine, non è stato poi così devastante per i bambini, lo è stata molto di più l’influenza stagionale che ha imperversato in modo piuttosto serio tra i piccoli anche se c’è un motivo: rimanendo stati chiusi in casa per il virus i bambini hanno diminuito parte delle difese immunitarie e quando si è ripresentato lo stato influenzale sono stati tra quelli colpiti in maggior numero con danni anche psicologici dovuti all’essere stati costretti a rimanere in casa, cosa che ha inciso sulla loro psiche».