Sparò alla moglie malata la notte di Natale, condannato a 21 anni di carcere ex medico

Sparò alla moglie malata la notte di Natale, condannato a 21 anni di carcere ex medico
di Francesca Tomassini
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Giovedì 1 Dicembre 2022, 09:01 - Ultimo aggiornamento: 09:16

AMELIA Ventuno anni di reclusione, interdizione perpetua ai pubblici uffici e legale per tutta la durata della pena. Questa la sentenza emessa dalla corte d'assise di Terni a carico di Roberto Pacifici l'ex medico amerino, 81 anni, che la notte di Natale del 2021 ha ucciso la moglie, Emanuela Rompietti, con due colpi di pistola. Pacifici, attualmente agli arresti domiciliari in una rsa dell'amerino, di fronte al pm Barbara Mazzullo si era assunto da subito la responsabilità del gesto, motivandolo con l'incapacità di continuare a vedere soffrire la moglie, malata da tempo di Alzheimer.
Per accertarne lo stato mentale e la capacità di giudizio, nel corso del processo l'ex medico, assistito dall'avvocato Luca Leonardi, è stato sottoposto anche a una perizia psichiatrica. L'esame aveva stabilito che al momento del gesto l'uomo fosse in grado di intendere e di volere. Scontato l'appello mentre per le motivazioni della sentenza si dovranno attendere novanta giorni. Un quadro familiare, quello dei Pacifici, che si era aggravato nelle settimane prima delle festività natalizie quando le condizioni di salute della moglie erano precipitate. Tanto da indurre il marito a contattare anche un sindacato alla ricerca di un supporto legale e burocratico che potesse aiutarlo a far fronte alla situazione. Un appuntamento fissato proprio pochi giorni prima dell'omicidio a cui però l'ex medico non si era presentato.
Secondo la ricostruzione effettuata, la sera del 24 dicembre, nella villetta di Amelia si trovavano Emanuela, il marito, la badante della coppia, uno dei due figli e la compagna. Dopo cena, verso mezzanotte, Pacifici avrebbe preso la sua pistola, regolarmente detenuta, e avrebbe fatto fuoco contro la moglie. Due volte, al petto. Immediato l'intervento del figlio che era riuscito a disarmare il padre, impedendogli di rivolgere l'arma anche verso se stesso, e ad avvertire i carabinieri e il 118. Giunti sul posto i sanitari non avevano potuto far altro che constatare il decesso della signora. Un evento che aveva lasciato sotto choc una città intera che continua ad interrogarsi sulle responsabilità di un fatto tanto grave.
 

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