Perugia, quindicenne adescato: proposte hot e menzogne su Whatsapp. A processo uomo di 36 anni

Il tribunale
di Enzo Beretta
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Lunedì 8 Gennaio 2024, 09:28

Un uomo di 36 anni è inquisito a Perugia con l’accusa di aver adescato un ragazzino quindicenne. Viene ritenuto responsabile dei reati di adescamento di minorenni e pornografia minorile dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Perugia di aver adescato un quindicenne. L’udienza predibattimentale è in programma per questa mattina davanti al giudice Emma Avella del tribunale del capoluogo umbro. 

I fatti sono avvenuti tra Santa Maria degli Angeli e Bastia Umbra da marzo a giugno 2022. L’imputato, difeso dall’avvocato Guido Bacino, viene accusato di aver adescato il minore nel 2022 «inviandogli 353 sms e telefonandogli 59 volte», inviandogli peraltro foto intime, richieste hot e menzogne a proposito dell’età («gli diceva che aveva 17 anni, poi 19, poi 22 ed infine 32»). Ci sono aspetti sui quali la difesa ha intenzione di concentrare l'attenzione, tra cui il numero di sms e chiamate ricevute dall'imputato dall'utenza telefonica della persona offesa.

Che quella dell'adescamento di minori online sia una problematica attuale e complessa, lo dimostrano anche i dati resi noti qualche giorno fa dalla polizia postale dell'Umbria. Nonostante un lieve calo dei casi trattati, infatti, anche nell'anno appena trascorso si è evidenziato «il coinvolgimento di minori di età compresa tra i 10 e i 13 anni». Anche sotto il profilo del contrasto alla pedopornografia online, il Centro operativo per la sicurezza cibernetica Umbria conferma la tendenza positiva «con un’evidente diminuzione di casi trattati nel corso del 2023».

Il livello di attenzione resta comunque «elevato» perché «il rischio per bambini e preadolescenti di essere oggetto di attenzioni sessuali da parte di adulti, mentre navigano nel web, non sembra ridursi». Dal continuo monitoraggio della Rete a opera della polizia postale, sono infatti emersi ben «404 siti, i cui contenuti potevano esporre foto e video a sfondo sessuale realizzati con l’utilizzo di minori degli anni 18». Universo a parte è quello del cyberbullismo. Perché le paure e i racconti di situazioni da tenere d’occhio anche «a dieci anni» non trovano riscontro nel numero di indagini. E se da un lato gli esperti dell’ufficio diretto da Michela Sambuchi sottolineano l’importanza della prevenzione svolta continuamente nelle scuole, dall’altro «si ritiene che tale assenza possa essere causata dal fenomeno dell’undereporting, da parte delle vittime o dei genitori che seppur coinvolti in episodi di cyberbullismo ritengono inopportuno, per svariate ragioni, avvalersi dell’ausilio fornito dalle forze dell’ordine e dalla giustizia per difendere i propri diritti». In aumento a Perugia invece i reati relativi a stalking e revenge porn: da 111 a 99, + 12,12%, i reati contro la persona perpetrati online come stalking, revenge porn o minacce, con il 64 per cento in più di indagati rispetto al 2022.

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