Con la scusa di acquistare costosi reagenti chimici per stampare nuove banconote e raddoppiare quantomeno il capitale iniziale, i due riescono ad ottenere la fiducia della vittima. Come nella favola di Pinocchio, quando il gatto e la volpe si fanno consegnare le monete d’oro dal burattino con la promessa di raddoppiarle il giorno dopo, dopo averle piantate sotto un albero.
La donna, ammaliata e nello stesso tempo ingolosita dall’illimitato guadagno ci crede e sborsa subito 140 mila euro in sette tranche. Poi altri 15mila euro che “occorrono per completare il trasferimento della vernice”. Una volta esaurita tutta la disponibilità del conto corrente ed essere rimasta senza nemmeno un centesimo, l'indonesiana improvvisamente si rende conto di essere caduta in una truffa e di corsa, insieme ad un’amica che la convince a denunciare il tutto, si reca dai carabinieri della stazione Aventino per raccontare l’incredibile raggiro. A questo punto scatta il piano dei militari per acciuffare i due balordi in flagranza di reato.
Dopo aver organizzato un incontro con la vittima all’interno di un bar di piazzale dei Partigiani per la consegna di ulteriore denaro, i carabinieri intervengono e arrestano i due cittadini nigeriani. Si tratta di due malviventi già noti alle forze dell’ordine per essere stati coinvolti in precedenti analoghi episodi di truffa. Tutto il materiale utilizzato per inscenare la “moltiplicazione” delle banconote è stato sequestrato dai carabinieri che hanno svolto le indagini.
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