Marcia delle pace Perugia-Assisi con gli studenti di 119 scuole e 71 università. In trecento sfilano in bicicletta. Alla partenza anche Brunello Cucinelli. Gli organizzatori: «Siamo in diecimila»

L'imprendtire del cashmere e la guerra: «I saggi dell'umanità troveranno una soluzione ben presto, ne sono sicuro»

Lo striscione del liceo Alessi
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Domenica 21 Maggio 2023, 10:44 - Ultimo aggiornamento: 11:07

Con i ragazzi delle scuole che reggevano lo striscione della testa del corteo con la scritta
«Trasformiamo il futuro» è partita da Perugia l'edizione speciale della «Marcia PerugiAssisi della pace e della
fraternità'» dedicata alla formazione e al protagonismo dei giovani. In diecimila, affermano gli organizzatori, si sono messi in cammino sui passi di Francesco per raggiungere Assisi. Tra gli altri, alla partenza, anche Brunello Cucinelli.«Anche se abbiamo una guerra in corso- ha detto- sono però convinto che i saggi
dell'umanità troveranno una soluzione ben presto, ne sono sicuro».

Sono 119 le scuole e 71 le università italiane che aderiscono alla rete per la pace e partecipato alla manifestazione. Trecento i ciclisti presenti
La «marcia dei giovani» come l'ha definita Flavio Lotti, coordinatore del Comitato promotore Marcia PerugiAssisi che è tornata per la terza volta da quando è scoppiata la guerra in Ucraina. Durante la manifestazione di avvio della Marcia, dove è stata ricordata anche la tragedia in corso in Emilia Romagna con l'alluvione, si sono alternati sul palco vari interventi. L'assessore del Comune di Perugia Gabriele Giottoli ha dato a tutti i presenti il benvenuto nella città di Aldo Capitini, ideatore della Marcia. In rappresentanza della Regione Umbria ha parlato il vicepresidente Roberto Morroni sottolineando che «deve essere sempre vivo uno slancio ideale anche se la pace è il risultato di un processo tra popoli e stati».
Presenti 280 realtà associative e sono 150 gli enti locali da tutta Italia che hanno aderito, ringraziati per la presenza dalla presidente della Provincia di Perugia Stefania Proietti.

Anche monsignor Ivan Maffeis, vescovo di Perugia, ha augurato «buon cammino ai costruttori di pace». «C'è urgente bisogno - ha detto - di affermare una comunicazione non ostile, ci vogliono comunicatori disposti a dialogare per bloccare la psicosi bellica. La via delle armi non assicura stabilità e indebolisce la pace». Dal palco hanno preso la parola anche, tra gli altri, Enza Pellecchia, coordinatrice della Rete delle Università italiane per la pace, e Ali Sohna, rifugiato, per ricordare pure le vittime in mare. All'arrivo ad Assisi, previsto per le ore 14, sarà firmato un «patto educativo» per investire sui giovani. Tante bandiere della pace, quelle di Cgil, Cisl e Uil, delle Acli e dell'Avis.

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