Breda a caccia del problema della Ternana

Il tecnico analizza la sconfitta con la Samp per capire i motivi del crollo nel finale: «Niente alibi, né capri espiatori, dobbiamo cercare globalmente la soluzione e farlo presto»

Breda a caccia del problema della Ternana
di Paolo Grassi
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Mercoledì 3 Aprile 2024, 08:13

Trovare una risposta alla follia finale di Marassi, individuare il problema, trovare la soluzione. Tutto da fare in fretta. Lo dice anche l'allenatore Roberto Breda. Ha subito ripreso gli allenamenti con i suoi, per cercare insieme di dare una spiegazione a quanto successo alla Ternana lunedì sera a Genova. Quel 4-1, solo a 8 minuti dalla fine, sembrava impensabile. Crollo nei minuti conclusivi, a sciupare un 1-1 fin lì anche giusto. Breda e i suoi hanno ricominciato a lavorare a porte chiuse. Si è pensato bene di isolare la squadra, probabilmente nella speranza di ritrovare concentrazione, o forse cercando nella chiusura delle porte un palliativo - o meglio un placebo - per risolvere i problemi. «Voglio quanto prima rivedere la partita - ha subito detto Breda nel dopopartita - e capire da cosa sia dipeso quel finale. Servono soluzioni, da trovare in fretta».

E tre. Per la terza volta, in questa stagione, l'allenatore è chiamato a ritrovare la quadratura smarrita. La prima volta al suo arrivo, a novembre, al posto di Cristiano Lucarelli. La seconda volta dopo il mercato di gennaio, quando la cessione di alcuni pezzi da novanta aveva imposto la ricerca di un nuovo assetto. Ora si ripresenta la stessa esigenza dopo la sosta e nella volata finale per la salvezza e, soprattutto, dopo l'infortunio di un elemento importante per la difesa come Filippo Sgarbi, con il quale la retroguardia aveva trovato stabilità. Breda, però, non considera la perdita dell'ex Cosenza come il problema principale. «Adesso - spiega - è sbagliato cercare capri espiatori, colpevoli, o alibi. L'analisi deve essere globale». Crollo tattico, mentale, o fisico? Si cerca una risposta anche a questo. «Si sono viste due partite diverse.

Fino al momento in cui avevamo segnato il pareggio, avevamo intensità e personalità. Poi abbiamo di colpo smesso di fare alcune cose, prestando così il fianco alle armi della Sampdoria. Armi che ha, ma che fino a lì non si erano ancora viste». Si usa spesso un modo di dire legato a Gaston Pereiro, quello di accendere da un momento all'altro la sua luce. Ma al Ferraris, proprio quando l'uruguaiano si è acceso e ha segnato, si è spenta la squadra. «Per 70 minuti - conferma Breda - abbiamo fatto un tipo di gara. Poi, qualcosa non è andato. Su quello, voglio andare a fondo. I motivi possono essere diversi».

Testa al Modena, ora. Ma soprattutto, testa alle sette partite mancanti. «Sette finali - ricorda l'allenatore - da giocare tenendo presente che dalla sconfitta con la Samp dobbiamo trarre insegnamento». La macchina delle prove e delle correzioni è già avviata. C'è anche da verificare altri intoppi, come il problema di Niklas Pyyhtiä, uscito dal campo di Marassi per una distorsione al ginocchio.

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