«Non si affitta a studenti e stranieri», le case soltanto agli italiani: ecco gli annunci choc di Perugia

Sono comparsi su due popolari siti. I consumatori: vigilare ed evitare questo tipo di discriminazione

«Non si affitta agli stranieri», case solo agli italiani: gli annunci choc di Perugia
di Marco Pasqua
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Lunedì 4 Marzo 2024, 10:39 - Ultimo aggiornamento: 15:59

L’appartamento è spazioso, su due piani, è a Monteluce (Perugia), prezzo in linea con i trend del mercato (750 euro al mese), ma è per tutti. L’annuncio, infatti, è perentorio: «Non si affitta a studenti e stranieri». Un caso paradossale – non è l’unico – nella città che, tra l’altro, ospita l’università per stranieri e che, quindi, a queste due categorie – studenti e stranieri – è, in linea teorica e spesso pratica, molto attenta. Non è complicato, però, imbattersi nei “divieti” che i proprietari degli appartamenti impongono ai potenziali inquilini. Il più frequente in assoluto riguarda gli animali: c’è chi specifica genericamente di non accettarne di nessun tipo e chi, invece, fa una distinzione tra cani e gatti. Ma quando si tratta di persone, le eccezioni hanno il sapore della discriminazione. E così, ecco che su uno dei portali più popolari di annunci, un’agenzia scrive: «A pochi minuti da Perugia, in un contesto di assoluta privacy e tranquillità, l’appartamento che si affitta è ideale per chi cerca una soluzione lontana dal caos cittadino». In tutto, 85 metri quadrati, con la “clausola”: «Non si affitta a studenti e stranieri». E non è l’unico. Sempre a Monteluce, stavolta viene offerta una stanza singola, a 260 euro, all’interno di un “ampio appartamento di 99 metri quadrati».

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La casa è composta da “due ampie camere arredate dotate entrambe di balcone, due bagni, cucina, ampio salone e piccolo sgabuzzino dotato di lavatrice.

Disponibile da subito”. Ed ecco le persone a cui si affitta: «No erasmus, no stranieri, solo studenti o lavoratori». Casi isolati, che rappresentano una netta minoranza, rispetto alle decine di offerte che, ogni giorno, vengono consultate da studenti e lavoratori. «E’ un fenomeno isolato – dice Gino Bernardini, segretario del Sicet, il sindaco inquilini casa e territorio – e, chiaramente, annunci di questo genere non vanno pubblicati. A mia memoria non mi ricordo di altre ricerche di questo tipo». A Perugia, osserva, il problema è un altro: «Ci si approfitta troppo degli studenti che cercano casa, con dei prezzi che sono fuori mercato». Stupore viene espresso anche da Giuseppe Macchione, presidente Uppi Perugia (l’unione piccoli proprietari immobiliari): «Siamo davanti ad un fatto gravissimo. Non mi è mai stato proposta una clausola di questo tipo – commenta – e, in ogni caso, un annuncio di questo tipo va stigmatizzato». Macchione rileva come, in realtà, negli ultimi anni siano aumentate le locazioni affidate agli stranieri: «Direi quasi il 40% del totale. Gli italiani sono diminuiti, mentre sono aumentati i cinesi». 

IL TESTO UNICO
Ma cosa dice la legge? Il faro, rilevano i legali che, in passato, hanno denunciato annunci simili, è l’articolo 43 del testo unico sull’immigrazione. «Compie un atto di discriminazione – spiega il testo - chiunque imponga condizioni più svantaggiose o si rifiuti di fornire beni o servizi offerti al pubblico ad uno straniero soltanto a causa della sua condizione di straniero o di appartenente ad una determinata razza, religione, etnia o nazionalità». E ancora: «Chiunque illegittimamente imponga condizioni più svantaggiose o si rifiuti di fornire l’accesso all’occupazione, all’alloggio, all’istruzione, alla formazione e ai servizi sociali e socio- assistenziali allo straniero regolarmente soggiornante in Italia soltanto in ragione della sua condizione di straniero o di appartenente ad una determinata razza, religione, etnia o nazionalità».

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I CONSUMATORI

Difficile non rimanere stupiti di fronte al tenero degli annunci che escludono gli stranieri. «Pur comprendendo che ci possano essere stati spiacevoli ma marginali episodi di abusi che possono mettere in guardia i locatori di immobili - è la premessa che fa Carlo Pileri, portavoce nazionale di Konsumer, interpellato sul tema - è per noi comunque inconcepibile, nel terzo millennio, che si debbano ancora affrontare casi di discriminazione verso gli stranieri, soprattutto in realtà dove costituiscono una fetta importante di fabbisogno di alloggi come avviene nelle città sedi di università per stranieri». Inutile negare, fanno osservare i consumatori, che ci possono essere dei problemi di garanzie da parte dei potenziali inquilini: «Ma questi problemi possono essere risolti chiedendo eque preventive garanzie ai locatari, certamente che nulla hanno a anche vedere con la loro nazionalità». Per Konsumer, «basterebbe invocare l’articolo 43 del Testo Unico Immigrazione». Questo, infatti, al comma 2, rileva quanto segue: «In ogni caso compie un atto di discriminazione chiunque illegittimamente imponga condizioni più svantaggiose o si rifiuti di fornire l’accesso all’alloggio allo straniero regolarmente soggiornante in Italia soltanto in ragione della sua condizione di straniero o di appartenente ad una determinata razza, religione, etnia o nazionalità». Un comma molto chiaro, che non lascia margini per una diversa interpretazione. Ma il tema è anche quello degli alloggi da offrire agli studenti e a chi cerca una casa. Per questo, fa notare Pileri, «è altrettanto urgente che anche gli Enti pubblici e le Amministrazioni affrontino il problema di una adeguata offerta pubblica di alloggi che eviti situazioni socialmente ed eticamente insostenibili».

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