Lanciato il razzo Soyuz con il Sentinel 1-B che protegge la Terra Video​

Un satellite della famiglia Sentinel
di Paolo Ricci Bitti
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Venerdì 22 Aprile 2016, 19:01 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 15:56

Lancio perfetto e anche più spettacolare del solito dallo spazioporto di Kourou: una dopo l'altra le sentinelle di Copernicus che vegliano sulla salute della Terra si stanno allineando in orbita: da 700 km di altezza, con una risoluzione senza precendenti (sì, leggono la targa delle auto) e con la capacità di bucare anche le nubi con apparecchiature radar e a infrarossi, questa flotta di trenta satelliti (al completo nel 2020) potrà fornire un patrimonio immenso di informazioni a geografi, geologi, agronomi, meteorologi, esperti di protezione civile e anche demografi per guidare le politiche di sviluppo e tutela del pianeta. Prevenire catastrofi naturali oppure affrontare la siccità che alimenta l'emigrazione dall'Africa Subsahariana. Riscontrare l'effettivo scioglimento delle calotte polari e dei ghiacciai oppure le conseguenza della deforastazione dell'Amazzonia.

Che poi i satelliti della famiglia Sentinel ci offrano anche fotografie della Terra che tolgono il fiato è il bonus sempre apprezzatissimo delle avventure spaziali.

LA DIRETTA 



Così era alta l'attesa per il lancio dallo spazioporto di Kourou di Sentinel-1 B, il secondo satellite radar del programma europeo Copernicus di monitoraggio ambientale globale dallo spazio: alle 23.02 italiane il decollo effettuato in maniera perfetta, come rendono noto la società che gestisce i lanci, Arianespace, e l'Agenzia Spaziale Europea (anche qui la diretta). Dopo tre rinvii consecutivi dal 22 aprile dovuti al maltempo e ad "anomalie tecniche" , il satellite europeo ha riavuto luce verde per lunedì 25 aprile. Risolto quindi il problema nell'Unità di misura inerziale del lanciatore Soyuz, ossia nel sistema elettronico indispensabile per una corretta traiettoria, riscontrato domenica. E anche il meteo, dopo i forti venti in quota dei giorni scorsi, si è confermato favorevole. Così al fragore del decollo dell'imponente Soyuz nella giungla amazzonica si è aggiunta la vista magnifica del distacco dei 4 booster dopo circa 2 minuti dal lancio. Alle immagini dei quattro razzi di aiuto al primo stadio che precipitavano a terra, la regia ha sovrapposto le riprese della telecamera a bordo del vettore: magnifico.  Poi è cominciata la lunga notte al centro di controllo Jupiter a Kourou e in Germania (sala di controllo Esoc) per seguire le fasi successive al lancio che nel giro di 24 ore decreteranno il successo definitivo del lancio.  

IL LANCIO 

 

LA MISSIONE - VIDEO




 
L'INTERVISTA A SIMONETTA CHELI: LE MERAVIGLIE DELLA TERRA VISTA DAI SATELLITI SENTINEL
FOTO E VIDEO


Una volta in orbita grazie al lancio del razzo Soyuz, Sentinel 1-B andrà ad affiancare il lavoro del satellite gemellò Sentinel-1 A già in orbita. Sentinel-1B fa parte della grande famiglia Sentinel-1 del programma Copernicus, coordinato dalla Commissione europea in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e con il contributo della Agenzia Spaziale Italiana (Asi), che ha l'obiettivo di monitorare l'ambiente del nostro pianeta e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, contribuendo alla gestione di emergenze umanitarie, disastri naturali e sicurezza della popolazione.

Sentinel-1B osserverà il nostro pianeta da un'altezza di circa 700 km, fornendo immagini radar in ogni condizione atmosferica, giorno e notte, con una risoluzione tra i 5 e i 25 metri. Ed il satellite che ha tanto di italiano. Thales Alenia Space, joint venture Finmeccanica e Thales, è prime contractor e a bordo di Sentinel-1B volerà il C-Sar (C-band radar ad apertura sintetica), strumento chiave della missione e capace di raccogliere immagini in ogni condizione meteo e sia di giorno che di notte.

IL RUOLO DELL'ITALIA
Il satellite è stato progettato e integrato negli stabilimenti di Roma di Thales Alenia Space (joint venture Thales 67% e Finmeccanica 33%) mentre una delle stazioni di terra che ne riceve i dati è il Centro spaziale di Matera gestito da e-Geos, società costituita da Finmeccanica-Telespazio (80%) e Agenzia Spaziale Italiana (20%). «Il successo di questo lancio - ha detto Donato Amoroso, amministratore delegato della Thales Alenia Space Italia e deputy Ceo della Thales Alenia Space - è particolarmente significativo per la nostra azienda, soprattutto alla luce dei recenti contratti siglati con Esa per la realizzazione di altre Sentinelle per garantire la continuazione delle missioni Sentinel 1 e Sentinel 3». Thales Alenia Space, in qualità di primo contraente, è infatti responsabile della progettazione, sviluppo, integrazione e collaudo dell'intera serie di satelliti Sentinel-1, che oltre ai due già lanciati (nel 2014 e 2016) prevede altri due satelliti che saranno lanciati nei prossimi anni. Componenti chiave per l'antenna radar dei Sentinel 1 sono nate invece negli stabilimenti di L'Aquila e Milano. Contributo fondamentale è arrivato anche da Finmeccanica che ha realizzato la bussola dei satelliti (Astr) e le unità di potenza. «Attraverso Telespazio, Finmeccanica contribuisce inoltre al segmento di terra e alla gestione delle operazioni», ha spiegato Luigi Pasquali, direttore del Settore Spazio di Finmeccanica. «Ora iniziano le delicate fasi di verifica del funzionamento dei sistemi di bordo e dal Centro Spaziale di Matera, gestito attraverso e-Geos da Telespazio e dall'Agenzia Spaziale Italiana, riceveremo i dati che potranno confermare se Sentinel-1B è in buona salute. A quel punto saremo pronti per acquisire le informazioni che il satellite fornirà sul nostro pianeta».


A bordo dei satelliti Sentinel-1, inoltre, «si trovano importanti equipaggiamenti provenienti dai laboratori di Finmeccanica, come i sensori stellari Autonomous Star Tracker e le unità di regolazione e distribuzione della potenza, indispensabili per il controllo di assetto del satellite e per assicurare la disponibilità continua di immagini radar» ricorda l'azienda. I dati acquisiti dai satelliti della famiglia Sentinel-1, inoltre, sono ricevuti per l'Italia dal Centro Spaziale di Matera, una delle tre stazioni di terra del Core Ground Segment di Copernicus, gestito da e-Geos, società costituita da Finmeccanica-Telespazio (80%) e Asi (20%). Il Centro è stato scelto dall'Esa come prima stazione coinvolta nelle delicate fasi IOV (In Orbit Validation) e Commissioning della missione Sentinel-1B, che avranno luogo immediatamente dopo la messa in orbita del satellite e verificheranno il buon funzionamento dei sistemi e del sensore radar a bordo: i primi dati di telemetria e radar inviati da Sentinel-1B saranno dunque ricevuti da Matera.

L'ASI
«I satelliti Sentinel 1 possono studiare il pianeta in ogni condizione, sia di notte che di giorno, anche attraverso le nuvole», sottolinea il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston. «Tutto questo - ha aggiunto - grazie al radar che hanno bordo: una tecnologia in cui l'Italia ha una grandissima tradizione». Questo genere di satellite, con vista radar, deve infatti molto alla tecnologia italiana in quanto sviluppo dei sistei di osservazione ognitempo e condizione di luminosità tipiche della costellazione dell'Agenzia Spaziale Italiana di Osservazione della Terra, Cosmo-SkyMed. Non è un caso che principale committente industriale sia anche in questo caso Thales Alenia Space, joint venture tra Thales e Finmeccanica.

«È questa l'Europa che ci piace - prosegue il Presidente dell'Asi - che mostra la capacità di lavorare insieme tra i vari paesi che la compongono, di mettere a fattor comunce la conoscenza e le intelligenze nazionali, efficacemente coordinate dall'Unione Europea». «Con i Sentinel stiamo generando enormi quantità di dati», ha osservato Mauro Facchini, Capo dell'Unità Copernicus della Commissione Ue.

I dati di Sentinel 1, una volta in orbita, saranno raccolti da quattro stazioni per il Core Ground Segment di Copernicus tra le quali figura il Centro spaziale di Matera. Il centro, conclude l'Agenzia Spaziale Italiana, fornirà alla Commissione Europea informazioni e mappe satellitari di aree colpite da emergenze, mettendoli a disposizione delle autorità competenti dei Paesi dell'Unione.


Sentibel-1B non è stato inoltre l'unico "passeggero" del vettiore Soyuz: in orbita è stato accompagnato - come riporta la nota dell'Agenzia spaziale italiana - anche Cubesat E-St@R-II, il satellite realizzato dal CubeSat Team del Politecnico di Torino, unico progetto italiano selezionato dall’ESA per la  competizione europea ‘Fly your satellite’. 

Cubesat E-St@R-II, è il secondo payload realizzato dal Politecnico ad andare in orbita (il primo E-st@r-I è stato lanciato nel 2012) ed  è stato interamente realizzato da un team multidisciplinare composto da più di cento studenti con il supporto di docenti e ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale. CubeSat Team vata inoltre molte prestigiose collaborazioni con università straniere, quali MIT, CalTech, TU Delft, agenzie spaziali, come ESA, ASI, NASA/JPL, centri di ricerca, e con aziende del settore aerospaziale come Thales Alenia Space, Airbus Defence and Space, Tyvak. 

Compito del Cubesat, che misura dieci centimetri per lato e pesa circa un chilogrammo, sarà quello di cercare una soluzione a uno dei principali problemi che si riscontrano nella messa in orbita di satelliti a basso costo: il controllo dell’assetto. Il sistema una volta testato potrà essere inserito all’interno di altri CubeSat con lo scopo di rendere possibile una più ampia applicazione nel settore industriale. 

Bisognerà aspettare qualche mese per avere i primi risultati ma già nel giro di pochi giorni sarà possibile verificare la ricezione del segnale dall’orbita, grazie alla Stazione dell’Associazione Radioamatori di Bra che diventerà il cuore delle attività del team torinese.

 

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