URLA A VUOTO
«Non è possibile, non è possibile. Dopo due gare vinte, è inaccettabile questo rilassamento. Ma avete capito quale obiettivo abbiamo? Basta alibi. Mancano tre partite, dovete dare il massimo. Il tempo è scaduto». Rudi ha fatto sentire la sua voce dentro lo spogliatoio. Alzando il tono, quasi istericamente. Ha contestato alla squadra, in 10 minuti, l'atteggiamento avuto nella sfida con il Milan. Sotto accusa la mancanza di aggressività e determinazione, sostituite dalla superficialità e dal nervosismo. Rinfacciati i soliti difetti. Individuali e di gruppo. Errori dei singoli, nei passaggi (Pjanic e De Rossi), nelle posizioni (Astori e Torosidis) e nei comportamenti (Florenzi e Nainggolan). Ma anche il modo di stare in campo. Non da squadra. Scollegati i reparti e anarchia totale. Con la conferma che la Roma ha davvero pochi giocatori completi. La rifondazione, come Il Messaggero sostiene da tempo, sarà necessaria a prescindere dal piazzamento finale. La rosa, pure con il secondo posto, andrà ricostruita da zero. Non bastano, dunque, semplici ritocchi. Servono innesti mirati e tutti di primissimo piano.
CLUB DISORIENTATO
Sabatini è rimasto al nord. Ieri a Trigoria si sono affacciati Baldissoni e Zecca. La loro preoccupazione è subito diventata ambientale, cioè la reazione della gente che si è scatenata sui social network appena ha saputo che la squadra era stata lasciata libera sino a domani (preso di mira Nainggolan, presente alla manifestazione Tattoo Expo Roma). A quanto pare avrebbero voluto spingere Garcia a convocare i giocatori già oggi, ma alla fine hanno desistito. Anche perché Rudi, almeno fino al traguardo, ha deciso di non andare allo scontro con il gruppo. Asseconda (quasi) ogni richiesta. L'ultima legata proprio al ritiro. Con i dirigenti pronti a portare la squadra lontano da Roma, ecco i giocatori a chiedere di farlo a Trigoria. Potrebbero essere accontentati. Con la formula, quantomeno ridicola, modulare: un giorno sì, l'altro no. O magari light: restando più ore insieme.
ALLENATORE CONFUSO
Garcia, pur di confermare la formazione vincente per due gare di fila (contro Sassuolo e Genoa), ha utilizzato giocatori non al meglio: Pjanic (caviglia), Ibarbo (influenza), Doumbia (solo 1 allenamento: sabato), Gervinho (fastidio muscolare). Ha poi perseverato: il primo cambio è stato Ljajic (mal di schiena, con tanto di viaggio in Germania in settimana). Quando è entrato, tutti si sono voltati a guardare Totti. Il suo sguardo è ancora negli occhi di tutti i panchinari. Stupiti almeno quanto lui