Al Milan i tifosi ironizzano su Mihajlovic

Al Milan i tifosi ironizzano su Mihajlovic
di Gianfranco Teotino
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Lunedì 26 Ottobre 2015, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 12:17
”Vinceremo il tricolor". I tifosi rossoneri la buttano sull'ironia. Quando non resta che piangere, l'unica è provare a tirarsi su. Con l'aiuto di Bacca e Luiz Adriano, demiurghi di un futuro chissà quanto migliore. Nel calcio, diceva Boniperti, vecchio nemico, vincere non è importante, è l'unica cosa che conta. Ma questa vittoria del Milan non è bastata a restituire il sorriso neppure a Berlusconi. «Quando il Milan perde - aveva detto alla vigilia - io ho 150 milioni di motivi per dispiacermene ulteriormente».

Esagerando un pò, almeno per quanto riguarda quest'anno. Ma gli 86, non 150, milioni investiti nell'ultimo mercato sono comunque tanti, troppi, per vedere poi una squadra che faticosamente rema in mezzo alla classifica. Almeno si può dire che quelli spesi per i due attaccanti non sono soldi buttati. Il resto manca. Non che sia stata una vittoria rubata, fortunata però sì. Ha dato una mano soprattutto la decisione dell'arbitro Rocchi di aggiungere al rigore che forse c'era un'espulsione che non c'era, seguendo la sua regola personale che dice: nel dubbio decidi a favore del più potente.

SENZA GIOCO
Il Milan non ha mai dato l'impressione di avere un uomo in più. Il gioco non scorre fluido, i cambi di modulo creano più confusione che difficoltà agli avversari. Dopo avere lavorato tutta estate su un sistema imperniato intorno a un trequartista (che peraltro il Milan non ha), ora Mihajlovic alterna 4-3-3 e 4-4-2. Senza ricavarne altro che un massiccio forcing finale contro avversari stremati dall'ora in dieci.

IL COLPEVOLE
Gli stessi tifosi, finora vicini all'allenatore, avendo individuato in Galliani il colpevole dell'ennesimo fallimento annunciato, per la prima volta hanno dedicato pure a lui uno dei loro striscioni amari, definendolo "un sergente che non ha cambiato niente". Una cosa invece Mihajlovic ieri l'ha cambiata: il portiere. La sensazione è che abbia voluto fare il fenomeno, proponendo un sedicenne, roba da show dei record. Non una grande idea: ha esposto un ragazzo di grandi prospettive al rischio figuraccia (in effetti, sulla punizione di Berardi è apparso mezzo colpevole) e ha rovinato i rapporti con il titolare, Diego Lopez, di certo meno responsabile del tecnico dei risultati negativi precedenti. Mah…