Calhanoglu lancia la festa dei campioni, i nerazzurri celebrano lo scudetto in bus per le vie della città

Una doppietta del turco risolve la gara con il Torino a San Siro

Calhanoglu lancia la festa dei campioni, i nerazzurri celebrano lo scudetto in bus per le vie della città
di Salvatore Riggio
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Lunedì 29 Aprile 2024, 06:35

Il destino avrà forse tifato per l’Inter. Dopo aver permesso ai nerazzurri di vincere lo scudetto nel derby contro il Milan, nel giorno della festa a San Siro il fato accoglie i tifosi con la doppietta di Calhanoglu rifilata al Torino. Guarda caso il giocatore con la maglia numero 20 sulle spalle, come i tricolori del club di viale della Liberazione in 116 anni di storia. Quando l’arbitra Maria Sole Ferrieri Caputi (con le assistenti Francesca Di Monte e Tiziana Trasciatti a comporre per la prima volta una terna arbitrale interamente femminile in Serie A), dopo cinque minuti di recupero, dichiara conclusa la contesa tra nerazzurri e granata, la Curva Nord canta ininterrottamente il coro «i campioni dell’Italia siamo noi». In campo si fiondano subito l’ad Beppe Marotta e il vicepresidente Javier Zanetti e appare il bandierone con lo stemma tricolore e il numero 20. Ed è Thuram ad avvolgersi dentro. Poi è il momento dei bambini. La figlia di Barella, ma anche i piccoli di Arnautovic, Mkhitaryan, Dimarco (acclamatissimo dagli ultrà) e Acerbi. Ed è il momento anche di portare in trionfo Simone Inzaghi, il grande stratega della cavalcata tricolore. Criticato per il traguardo mancato nel 2022, ma alla fine risultato vincente. «C’è chi alza lo scudetto e chi alza il volume», recita uno striscione, in riferimento alla musica techno al termine del derby che aveva coperto la gioia del popolo nerazzurro. Poi tutti sotto la doccia. Fuori dal Meazza sono tantissimi i sostenitori interisti che aspettano i due pullman scoperti. Così come si riempiono le vie della città: da piazza della Repubblica a piazza Duomo. I bus procedono a passo d’uomo. Spunta lo striscione tenuto da Dumfries che raffigura Theo Hernandez al guinzaglio e divampano le polemiche.

E ci sono tante, tantissime bandiere con le due stelle. C’è chi si se le è disegnate in faccia, chi sul petto e chi in testa. Il colpo d’occhio dei tifosi lungo la città è davvero impressionante e c’è anche un’ambulanza che sulla carrozzeria ha lo scudetto con il numero 20.

GIOIA E PROBLEMI
Ci sono bambini con gli occhi colmi di emozione, che piangono appena vedono passare i giocatori sul bus. I più osannati sono Dimarco, Barella, Lautaro Martinez e Calhanoglu. Il turco con una doppietta realizzata nel secondo tempo (il secondo gol su rigore concesso dall’arbitro Ferrieri Caputi per fallo di Lovato su Thuram) ha steso il Torino, rimasto in 10 sullo 0-0 (e poi crollato a inizio ripresa) per il rosso a Tameze, sventolato dopo un check al Var. È delirio ovunque. E c’è anche chi ha fatto una proposta di matrimonio alla propria compagna in piazza Duomo: «Ci sposiamo?», recitava uno striscione. Con tanto di esultanza al fatidico sì.

FESTA IN DUOMO
Insomma, c’è di tutto e di più in questo tripudio per le vie della città. In serata il bus è arrivato in Duomo e c’è stato il culmine della festa con i giocatori sulla Terrazza 21 della piazza osannati da tutti i sostenitori. E non è ancora finita. Perché nel weekend del 18-19 maggio ci sarà la consegna della coppa del tricolore. Nell’ultima partita casalinga dell’Inter contro la Lazio. E in quella occasione ci sarà anche il mini concerto al Meazza: Ligabue, Tananai e Max Pezzali. Poi si penserà già alla prossima stagione. Con gli arrivi di Zielinski e Taremi a parametro zero l’Inter sogna ancora in grande.

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