Il Maestro Piovani: «La mia Isola della Luce per riaccendere Siracusa»

Il Maestro Nicola Piovani
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Martedì 7 Luglio 2020, 16:27

Una riscrittura di L'Isola della Luce. Cantata per soli, coro e orchestra, di Nicola Piovani, su versi di Vincenzo Cerami, aprirà il 10 luglio al teatro greco di Siracusa l'iniziativa della Fondazione Inda “Per voci sole”.

Lo spettacolo, scritto nel 2004 per l'inaugurazione dei giochi Olimpici in Grecia, ha per tema la nascita di Apollo portatore di luce. Protagonisti Tosca, l'attore Massimo Popolizio e il soprano Maria Rita Combattelli. Il maestro Piovani dirigerà 20 strumentisti e 12 coristi.

Prodotto dall'Inda, in collaborazione con il Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania. «Quando all'inizio sono stato chiamato l'istinto è stato di dire che senza pubblico, teatro non si può fare», ha detto il maestro Piovani, «E invece bisogna tenere accesa la fiammella. Mi sono convinto a rimettere mano a questa cantata: il tema è la luce. Apollo nasce a Delos contro il parere degli dei. Apollo portava la luce agli uomini. Si parla del tempo, della lotta tra luce e oscurità. La fisica del 900 ci riconcilia con il mistero e la luce. Gli ultimi scritti sono parole di Albert Einstein che ci spiega la potenza divina della luce. Nel finale il coro canta l'inno al Sole, l'inno alla luce. Propiziatorio perchè la prossima primavera ci siano i teatri affollati».

«Una stagione inedita», ha detto il presidente della Fondazione Inda, Francesco Italia, «Vogliamo lanciare dalla Sicilia e dal teatro greco in particolare un messaggio luminoso, di speranza, di ripartenza».

«Invece dei 5 mila spettatori ne avremo 480 e saranno sul palcoscenico mentre la cavea servirà da scenografia», ha detto Marina Valensise, consigliere delegato della Fondazione Inda, «Abbiamo coinvolto artisti popolari. Ci sarà la diretta streaming e differita nei sette giorni successivi con un'innovazione tecnologica grazie ad accordo con Tim per raggiungere una platea mondiale. Una risposta a uno stato di necessità trasformata in opportunità. Torniamo alle origini dell'Inda».

«Una stagione nuova e non è escluso che possiamo continuare nel futuro anche con questo tipo di iniziative», ha detto il sovrintendente Antonio Calbi, «L'Inda è l'unica impresa culturale italiana che si regge con ricavi propri per il 73 per cento. Questa è la stagione che si rivolge agli spettatori di prossimità. E sono convinto che l'intera stagione ci regalerà emozioni indimenticabili».

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