Speranza Scappucci, la direttrice d'orchestra romana conquista il mondo: prima italiana alla Scala e al Met, ora alla Royal Opera House

Scappucci è stata la prima donna a dirigere il concerto per l’anniversario della Repubblica, lo scorso 2 giugno. La prima italiana a dirigere alla Scala, al Covent Garden, all’Opera di Parigi e di Vienna, allo Staatsoper di Berlino e al Met

La direttrice d'orchestra romana Speranza Scappucci (foto Silvia Lelli)
di Simona Antonucci
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Lunedì 5 Giugno 2023, 21:55

Speranza Scappucci, eccellenza romana e del mondo, è stata appena designata dalla celebre Royal Opera House (Roh) di Londra “principal guest conductor” (direttrice ospite principale) a partire dal settembre della stagione 2025/26: posizione mai più assegnata dal 1997. Un altro primato per la direttrice d’orchestra, nata nella Capitale (50 anni appena compiuti) e formata a Santa Cecilia e poi New York, con un master alla Juilliard School.

LA PRIMA ITALIANA ALLA SCALA E AL MET

È stata la prima donna italiana a dirigere il concerto per l’anniversario della Repubblica, lo scorso 2 giugno.

La prima italiana a dirigere alla Scala, al Covent Garden, all’Opera di Parigi e di Vienna, allo Staatsoper di Berlino e al Met. «Sono onorata di accettare questo ruolo e non vedo l’ora di entrare a far parte della famiglia del Covent Garden, in una istituzione di grande tradizione, rinomata nel mondo per l’alta classe dei suoi cantanti, musicisti e direttori», ha commentato Scappucci, ora anche volto televisivo.

VOLTO DI RAI 3

Su Rai 3 ha condotto insieme con Corrado Augias il programma divulgativo La Gioia della Musica, svelando i segreti delle partiture più note suonandole al pianoforte: Scappucci prima di passare al podio è stata per quindici anni maestra collaboratrice accanto a direttori come Mehta, Ozawa, Gatti, Levine. «Fu un insegnante a New York a prevedere il mio futuro. Duante la lezione un giorno mi disse: “continua pure a suonare il piano, a fare le tue esperienze. Ma tu sei nata per stare on the stage, sotto i riflettori”».

CON MUTI A SALISBURGO

Fondamentale l’incontro con Muti che nel 2005 la portò con sé al festival di Salisburgo. E da allora, una carriera in ascesa nei teatri del mondo. «Non sono una mosca bianca», commenta quando le si domanda se, come donna, abbia avuto difficoltà, «Il mondo è pieno di musiciste. E non mi piace affrontare il discorso in termini di genere. Credo nella parità assoluta che è quella della dedizione e del talento». E aggiunge: «Il discorso va affrontato a monte. Fino a qualche anno fa le musiciste neanche ci pensavano a mettere il piede sul podio. Ma oggi non ha senso guardare indietro perché è in arrivo una nuova generazione formidabile. Bisogna aspettare il ricambio. La nuova onda, quella delle musiciste che si stanno formando oggi. Lasciamole studiare e ci sorprenderanno».

COVENT GARDEN

Dopo essere stata direttrice musicale all’Opéra Royal de Wallonie, a Liegi, al Covent Garden ha esordito l’anno scorso, dirigendo una rappresentazione dell’Attila di Verdi “memorabile”, secondo la critica britannica. Il suo nuovo incarico, a Londra, vedrà la luce in contemporanea con l’assunzione del ruolo di direttore musicale della Roh da parte del ceco Jakub Hrůša, chiamato a rimpiazzare dopo lunghi anni al vertice artistico dell’istituzione londinese l’anglo-italiano sir Antonio Pappano, nel frattempo nominato numero uno entrante della London Symphony Orchestra dopo aver salutato pure l’Accademia di Santa Cecilia.

IL SOVRINTENDENTE OLIVER MEARS

Alla direttrice italiana toccherà coprire un ampio spettro di repertorio del Bel Canto sulle scene dell’Opera House, da Verdi a Puccini. «Siamo felicissimi» ha detto Oliver Mears, sovrintendente della Royal Opera House nel dare il benvenuto a Speranza «Siamo rimasti tremendamente impressionati dalla meravigliosa relazione che  ha creato con l’Orchestra della Roh nel 2022. Il suo calore, unito al suo straordinario talento musicale e all’ampiezza del suo repertorio, la rendono un perfetto arricchimento per la famiglia di Covent Garden».

IL CARISMA

Dotata di un mix di autorevolezza e complicità, Scappucci ha più volte raccontato che «quando sali sul podio è la professione ad alimentare la forza interiore. Ma è fondamentale riuscire, durante le prove, a costruire un legame con i musicisti ed entrare nella psicologia dei cantanti». Carisma esplosivo ed eleganza sobria: «I capelli li devo legare, perché se mi finiscono sul leggio come faccio. Non mi piacciono le scollature, mi sento a mio agio in tailleur nero. Le gonne? Finora mai, però chissà?». Pochi eccessi, ma un unico vezzo: «Dirigo con le ballerine e poi mi infilo le scarpe con i tacchi per salire sul palco a prendere gli applausi».

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