Carlo Corallo e “Quando le canzoni finiscono”: l'hip hop sulla quotidianità che sconvolge

Il musicista Carlo Corallo
di Mattia Marzi
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Giovedì 23 Giugno 2022, 19:00

Giacca, camicia, occhiali: a guardarlo così sembra un impiegato qualunque. Poi ascolti i suoi pezzi e le sue rime somigliano a una riscrittura in italiano dei dischi dei grandi rapper americani, cresciuti nei ghetti delle città della East Coast. Lì uno come lui sarebbe a quest’ora già una star. L’hip hop old school di Carlo Corallo, siciliano, classe 1995, è l’alternativa ai luoghi comuni del rap in salsa urban e alla trap.Niente droga, sesso, macchinoni, collanoni, orologi costosi: nelle sue canzoni c’è un’altra intensità. L’ultima, “Il capofamiglia”, è appena uscita. Fa parte dell’album “Quando le canzoni finiscono”, pubblicato lo scorso marzo, una raccolta di tracce che raccontano «il punto di vista di persone che hanno perso i loro punti fermi e si sono accorte del valore dell’equilibrio assicurato dalle abitudini, ora da ricostruire». Il singolo è un ritratto «delle figure genitoriali tipiche di alcune famiglie medioborghesi italiane»: «Si parla di quei nuclei influenzati dai poteri di vecchio stampo del pater familias, capace di imporsi con modi dittatoriali e freddi sugli altri familiari. La seconda strofa vede questa figura nei suoi ultimi giorni di vita, restia ad abbandonare il suo fare insensibile, anche poco prima di morire».

La copertina di “Quando le canzoni finiscono”, realizzata in collaborazione con l’illustratore Lucamaleonte (romano, classe 1983, l’artista dipinge per strada dai primi Anni Duemila, prima con stencil e poster, successivamente con pennelli e vernici), rappresenta proprio lo sconvolgimento della quotidianità raccontato nel disco: c’è un autobus avvolto dalle fiamme, proprio come uno dei tanti che sempre più spesso prendono fuoco per le strade della Capitale.

Il disco, che esce per OSA Lab (dietro c’è Matteo Maffucci, ideale metà degli Zero Assoluto), conferma l’attenzione e l’interesse della scena hip hop – tra gli ospiti ci sono Murubutu, Anastasio, Funk Shui Project, oltre a Roy Paci – e degli addetti ai lavori nei confronti di Carlo Corallo, la cui scrittura era già vivida e forte all’interno dell’esordio di due anni fa con “Cant’Autorato”. Lo storytelling, qui, si fa ancora più vivido e forte, capace di attirare l’attenzione grazie al raffinato lessico impiegato all’interno dei brani. A partire da quello che apre il disco, “Emitologia”: «Tu rendi la passione un'esperienza / In cui ogni mossa è concеssa / Pure comandarsi a bacchetta / Ma per darе vita a un'emozione intensa / Che poi è la differenza tra un dittatore / Ed un direttore d'orchestra». Un flusso di coscienza. Il tour legato a “Quando le canzoni finiscono” partirà il 6 luglio da Ferrara (Miriade Fest) e vedrà il cantautore e rapper siciliano esibirsi per tutta l’estate sui palchi di festival della Penisola, da Bologna (7 luglio) a Isernia (10 agosto), passando per Arezzo (8 luglio), Milano (13 luglio) e Marina Di Ravenna (3 agosto). 

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