Lirica, Speranza Scappucci torna al Met con "La rondine": «Puccini, genio moderno»

Nell'anno pucciniano, la direttrice d'orchestra romana sale sul podio della famosa istituzione di New York

Lirica, Speranza Scappucci torna al Met con "La rondine": «Puccini, genio moderno»
di Flaminia Bussotti
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Martedì 16 Aprile 2024, 06:25

Non un debutto ma un ritorno sul palco del Met, dove è salita per la prima volta nel 2022 con Rigoletto. Nell’anno puccianiano la romana Speranza Scappucci è stata chiamata a dirigere La Rondine, terz’ultima opera di Puccini prima del Trittico e di Turandot. Il Met ha riproposto La Rondine nell’allestimento del 2008 del francese Nicolas Joel (protagonisti il soprano Angel Blue e il tenore Jonathan Tetelman), dopo un’assenza decennale dal calendario.

LA GENESI

Opera dalla genesi insolita: commissionata come operetta dal Carltheater di Vienna nel 1914, a causa dello scoppio della prima guerra mondiale vide la luce nel 1917 all’opera di Montecarlo, per essere poi rivista diverse volte da Puccini. In quel periodo, spiega la Scappucci, «Puccini sperimentava un nuovo stile, si avverte l’influenza di Richard Strauss, del Rosenkavalier, e anche degli Strauss maestri del valzer viennese e dell’operetta, ma regna la melodia all’italiana: l’orchestra viene usata come un’orchestra da camera con interventi degli strumenti a fiato come solisti, molto intimi». Per Puccini Scappucci nutre una vera passione: «C’è in lui una teatralità spiccata, la modernità del XX secolo».

A differenza delle più celebri opere pucciniane, La Rondine è meno accattivante: un’opera poco eseguita, considerata minore. La Scappucci non la vede così: «più la dirigo e più la amo: è un’opera diversa da tutte le altre, molto delicata, più particolare. È intrisa di grande malinconia ma anche grande raffinatezza».

LE RECENSIONI

Molto positive le recensioni alla sua interpretazione de La Rondine: per il New York Times «ha colto momenti di languore profumato e dipinto con colori ampi e audaci». Dietro gli ingaggi e il successo c’è una vita di studio: a 51 anni appena compiuti, Scappucci è da trenta immersa nell'universo della musica e da dodici sul podio come direttore, anzi direttrice: conferma la preferenza per l'uso del genere femminile? «Sì, direttrice e maestra, sono parole che già esistono in italiano, ma se mi chiamano maestro va bene lo stesso, piena libertà di scelta, non ne faccio una questione ideologica». Per il pubblico italiano la Scappucci tornerà il 29 aprile per la terza tornata Rai de La gioia della musica. 

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