Imagine Dragons, trionfo davanti a 70.000 fan al Circo Massimo: l’energia del pop che unisce tutti

Settantamila i fan che sabato sera a Roma hanno celebrato la band di Las Vegas. Due ore di show tra hit e messaggi sociali. Cannonate di coriandoli, palloncini e fuochi d'artificio per due ore di hits: da Demons a My Life, da Believer a Thunder 3 Whatever It Takes

Dan Reynolds, frontman degli Imagine Dragons, al Circo Massimo con 70mila fans
di Simona Antonucci
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Domenica 6 Agosto 2023, 16:41

«Sto cercando di essere diverso, ho difficoltà ad amarmi...». Dan Reynolds, frontman degli Imagine Dragons, in apertura dello show, lo canta in My Life. E dai settantamila fan, stipati sabato sera in un Circo Massimo mai così pieno in tutta l’estate, si levano chiari segnali, urla, mani a cuore, in diretta sotto un cielo di telefonini e un drone, per dire “No”, lui e tutta la band devono restare così. Perché i quattro ragazzoni di Las Vegas oltre ad aver venduto 46 milioni di album, dopo 14 anni di carriera, sono anche un fenomeno sexy, tanto che il video su TikTok dello strabiliante show del cantante (il 37enne Dan, in mutande) corre sui social anche durante il live.

LE CHITARRE

«Roma… Grazie», ripartono con Believer e l’arena balla. Si alza la bandiera della pace, vola la canottiera del cantante. Pensieroni su cammino interiore e verso il Paradiso con It’s Time e ancora un’impennata emotiva con le schitarrate di I’m so sorry. Produttori di hits, che vantano 74 miliardi di stream, una vittoria ai Grammy e posizioni al numero 1 nelle chart Billboard e nelle classifiche radio, eccoli finalmente a Roma per l’unico concerto italiano (che segna il loro debutto nella Capitale) del Mercury World Tour, una macchina da 1,5 milioni di biglietti, che ha incassato al box office oltre 60 milioni di dollari, viaggiando tra gli Usa e l’Arabia Saudita, passando per il Regno Unito e l’Italia, dove la tournée fece tappa già l’anno scorso a Milano. A sorpresa, così si mormora, anche una deviazione in Sardegna, il 12 agosto, per una serata glamour, privatissima, in un hotel esclusivo della Costa Smeralda.

Le cause sociali

Ma è nel cuore della Capitale (scongiurato il temporale) che si consuma, tra cori e sudore, uno degli eventi clou, perché «amiamo questo posto secolare, fieri di essere vostri ospiti… che serata stupenda, grazie di essere qui». Giganteschi palloncini colorati danzano con la folla, cannoni di coriandoli, vigore e umanità, con inni imponenti, spesso infarciti da messaggi su vita, morte e rinascita (i primi passi della formazione furono nella Brigham Young University di Provo, legata alla Chiesa Mormone), e qualche sterzata verso cause sociali, ecologia, care a Reynolds (voce), Wayne Sermon (chitarra), Ben McKee (basso) e Daniel Platzman (batteria): il pubblico è bello carico, abbandonato alla colonna sonora di una notte rock, indie, decisamente pop e vigorosa.

AJR

Lo show (aperto alle 19,30 da AJR), era sold out già a maggio, sia i posti in arena, sia gli ingressi vip experience che consentono ai fan un accesso all’esclusiva tribuna con gadget speciali.

L’evento è spettacolare. Sulla scia dall’ultimo doppio album “Mercury – Acts 1 & 2, prodotto dallo storico Rick Rubin, (che contiene anche l’inno alla pace in sostegno dell’Ucraina Crushed e il nuovo esplosivo Waves, inno all’amore per la vita che Dan ieri ha intonato in lacrime) e grazie a un rosario di hits, da oltre 14 miliardi di ascolti complessivi solo su Spotify, da sgranare in quasi due ore di spettacolo: Enemy (scritta per la serie Netflix Arcane), Bones, Follow You (con più di 170 milioni di streaming), Believer, Demons, Thunder, Whatever It Takes, Natural, On Top Of The World e Bad Liar.

Il carisma

Non hanno mai spinto troppo per essere cool (abiti minimal) e non hanno mai appesantito gli show con frasi scomode o scivolate oltre il limite, ma, puntando su immediatezza e un carisma condivisibile da famiglie intere ( erano tanti i bambini al Circo Massimo e Dan li ha omaggiati), sono diventati un fenomeno mondiale. E ieri sono stati celebrati da una platea generosa e in festa. Prima dei saluti, il cult Radioactive (Grammy per la migliore esibizione rock) e finale alle stelle e tra i fuochi d’artificio con Walking The Wire. «Sento che per molti anni è stato: “Non so davvero chi siamo”», ha detto Dan Reynolds nel film documentario Imagine Dragons Live in Vegas, appena uscito sulle piattaforme «Ma in questo tour è la prima volta che lo so... noi siamo gli Imagine Dragons».

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