Frankie Goes to Hollywood: dopo la reunion all’Eurovision esce il film sulla band culto degli Anni '80

Domenica sera hanno aperto l'Eurovision Song Contest 2023 con una storica reunion dopo 36 anni, nella loro Liverpool. Ora la band di "Relax" annuncia il film sulla sua storia

Frankie Goes to Hollywood: dopo la reunion all’Eurovision esce il film sulla band culto degli Anni '80
di Mattia Marzi
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Giovedì 11 Maggio 2023, 12:55

Quale miglior occasione se non quel gigantesco freak show che è l’ Eurovision Song Contest, che da sempre celebra valori come l’inclusività e il rispetto della diversità, perfettamente incarnati dalla band negli Anni ’80 con le sue hit, i testi e i videoclip? E quale miglior città se non la loro Liverpool, dove nei nightclub frequentati dalla comunità lgbt cittadina degli anni a cavallo tra la fine dei ’70 e i primissimi ’80 cominciò la rocambolesca scalata al successo della band? Trentasei anni dopo lo scioglimento, la storia dei Frankie Goes to Hollywood riparte proprio dalle origini.

Il film biografico sui Frankie goes to Hollywood

Con una reunion solo apparentemente occasionale, a margine di un evento seguito ogni anno da più di 160 milioni di spettatori, che prelude a progetti più ambiziosi. Ci penserà un film biografico, atteso nelle sale al più tardi entro la fine del 2024, a dare un seguito al revival dei Frankie Goes to Hollywood dopo l’esibizione di Holly Johnson - oggi 63enne - e soci di domenica sera al Big Eurovision Welcome, uno degli eventi collaterali della kermesse. In 25 mila hanno preso d’assalto lo spiazzale antistante la St. George’s Hall in occasione dell’evento gratuito. Pazienza che il gruppo abbia suonato solo una canzone, Welcome to the Pleasuredome, liquidando poi la folla con un rapido saluto («Che Dio vi benedica, è stato un piacere rivedervi»): l’evento è da giorni uno dei momenti più chiacchierati dell’Eurovision Song Contest 2023 (stasera su Rai2 c’è la seconda semifinale, in diretta dalle 21 con il commento di Gabriele Corsi e Mara Maionchi - quella di martedì è stata seguita da 1,8 milioni di spettatori con l’8,6% di share). 

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Sette anni in coma alle classifiche

Giacche glitterate, guanti di pelle, occhiali da sole, stessi ciuffi cotonati all’indietro di quarant’anni fa (ma imbiancati): i Frankie Goes to Hollywood sono tornati per prendersi la loro rivincita sul tempo. Che nei confronti di Johnson, Paul Rutherford, Jed e Mark O’Toole, Peter Hill e Brian Nash fu tiranno: la parabola del gruppo, tra i più iconici degli Anni ’80, si consumò in appena sette anni, dal 1980 al 1987.

Giusto il tempo di incidere due album, Welcome to the Pleasuredome dell’’84 e Liverpool dell’’86, che grazie a hit come Relax, Two Tribes e The Power of Love permisero alla band di vendere milioni di copie in tutto il mondo.

A riavvolgere la pellicola sarà “Relax”, questo il titolo del biopic - sulla falsariga di film campioni di incassi come “Bohemian Rhapsody” sui Queen o “Rocketman” su Elton John - annunciato nelle ultime ore. Le lavorazioni prenderanno parte in concomitanza con i festeggiamenti del quarantennale dell’omonima hit che vendette da sola 6 milioni di copie nel 1983: non solo svoltò la carriera di Holly Johnson e soci, ma diventò una delle canzoni più rappresentative degli Anni ’80.

L’anniversario cadrà il 24 ottobre prossimo. Il fatto che dietro il biopic ci siano due grosse case di produzione come Working Title (“Bridget Jones”, “Les Miserables”, “Billy Elliot”) e Independent Entertainment lascia intendere che dietro al progetto ci siano grossi investimenti. La regia è stata affidata a Bernard Rose, che firmò il video video musicale originale di “Relax”, ma anche il film cult horror “Candyman” del 1992. I casting sono già partiti ed è stato individuato subito l’attore che nel film interpreterà Holly Johnson: è il 24enne britannico Callum Scott Howells, dichiaratamente queer, lanciato da “It’s A Sin”, la miniserie televisiva britannica sulla diffusione dell’AIDS all’inizio degli Anni ’80 (dodici nomination ai Bafta: lo stesso Howells ha conquistato una nomination come miglior attore non protagonista). Chissà se “Relax” sarà uno di quei biopic patinati, agiografici, oppure se avrà una sceneggiatura più rock’n’roll, come lo è stata in fondo la storia dei Frankie Goes to Hollywood.

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Le polemiche su "Relax"

Quando “Relax” uscì, alla fine del 1983, la sua pubblicazione venne accompagnata da una campagna pubblicitaria volutamente provocatoria. La casa discografia acquistò pagine di alcune riviste britanniche sulle quali fece stampare ambigue immagini di Holly Johnson e Paul Rutherford vestiti da marinai, accompagnate dalla scritta: “All the Nice Boys Love Sea Men” (“Tutti i bei ragazzi amano i marinai”), seguita da “Frankie Goes to Hollywood are coming… making Duran Duran lick the sperm off their shoes…” (“Frankie Goes to Hollywood stanno venendo [un doppio senso, ndr]… e faranno leccare ai Duran Duran lo sperma dalle loro scarpe…”). Nel gennaio del 1984, dopo che i Frankie Goes to Hollywood l’avevano già cantata a Top of the Pops, il DJ Mike Read annunciò in diretta alla BBC Radio 1 che non avrebbe più trasmesso “Relax”. Il motivo? Il brano era considerato “osceno”. Il singolo venne vietato anche sulle reti televisive della BBC. Nonostante ciò, la canzone diventò un successo al di là e al di qua dell’Atlantico. Anche grazie al clamore suscitato dallo scandalo. Una dietro l’altra sarebbero poi arrivate “Two Tribes”, “The Power of Love” e “Welcome to the Pleasuredome”, prima dello scioglimento. L’epilogo dell’avventura dei Frankie Goes to Hollywood si consumò nel 1987 prima di un concerto allo Stadio di Wembley, dopo una rissa tra i componenti del gruppo. Universal Music, che detiene il catalogo della band, fa sapere che nel film saranno contenute le canzoni di maggior successo del gruppo.

Tim Bevan, co-presidente di Working Title, anticipa: “I Frankie Goes To Hollywood hanno davvero rivoluzionato l'industria musicale britannica. Lavorando sotto la direzione di Bernard Rose, il progetto avrà come protagonisti giovani talenti entusiasmanti, Callum Scott Howells come protagonista, e Independent Entertainment come partner. Non vediamo l'ora di iniziare”. Luc Roeg di Independent Entertainment gli fa eco: “I Frankie Goes To Hollywood sono stati innovativi: hanno aperto la strada a così tanti giovani artisti di oggi. Collaborare con Working Title per portare la loro storia sullo schermo è incredibilmente eccitante. Non possiamo pensare a nessuno migliore di Bernard Rose e del nostro talentuoso giovane protagonista, Callum Scott Howells, per dare vita a questo momento iconico nella storia del pop. E il regista Bernard Rose, invece, aggiunge: “Combinando l'arguzia dei Beatles, il potere dei Rolling Stones e l'indignazione dei Sex Pistols, i Frankie Goes To Hollywood sono passati da disoccupati di Liverpool a protagonisti del pop. Nel 1984 hanno venduto più di Prince, Madonna, Michael Jackson e Duran Duran. La loro epica ascesa, portando alla ribalta la scena dei club LGBTQ, è la storia energica e commovente di perdenti che si ritrovano a vincere”.

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