Leo Gassmann è Franco Califano, l'incredibile trasformazione: «Dimagrito 6 chili e in palestra tutti i giorni. Raccomandato? Ho fatto mille provini»

Sabato 27 Gennaio 2024, 07:01 - Ultimo aggiornamento: 12:07

Califano, la droga e il carcere

Gassmann interpreta Franco Califano, dagli esordi nel 1961, quando scriveva poesie, vendeva aspirapolveri porta a porta e si guadagnava da vivere con i fotoromanzi, fino al 1984, portato via in manette prima del concerto al Teatro Parioli di Roma. Al centro del film il Califano poeta, l'autore di canzoni (tra gli altri: per Ornella Vanoni, Mia Martini, Mina), lo scopritore di talenti (i Ricchi e poveri), il gentiluomo, il corteggiatore romantico, il tormentato "Pasolini della musica", come fu definito dopo la pubblicazione del suo primo album nel 1972, N bastardo venuto dar sud. «Un grande uomo», dice Gassmann, «di cui mettiamo in scena il lato umano, tutto ciò che finora non è mai stato raccontato». Tutto il resto è, più o meno, noia: il consumo di droga, il carcere, le "1500 donne" spesso millantate, l'amicizia pericolosa con il boss milanese Francis Turatello (il figlio, Eros, è ritratto nella copertina del suo quarto album) ci sono, ma restano, per così dire, sullo sfondo. Si tratta, pur sempre, di una prima serata della rete ammiraglia, confezionata velocemente (quattro settimane di riprese: l'idea iniziale era farne una fiction in quattro puntate) per contenerne i costi.

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