Guerra Medio Oriente, gli Stati Uniti tra diplomazia e raid aerei: ecco la strategia di Biden

Venerdì 5 Gennaio 2024, 07:09 - Ultimo aggiornamento: 12:08

Uso della forza

Questo doppio binario si è manifestato anche in questi ultimi giorni. Le forze Usa impegnate in Iraq hanno colpito a Baghdad ed eliminato «il leader di una milizia, accusata di essere all'origine degli attacchi contro il personale militare statunitense». La milizia in questione è quella di Harakat al Nujaba, una delle tante forze legate all'Iran e parte dell'ormai noto "Asse della Resistenza". E il leader ucciso, colpito in pieno probabilmente da un drone, sembra essere Mushtaq Talib al Saidi, nome di battaglia Abu Taqua, uno dei massimi esponenti della forza sciita irachena. Poche ore prima, gli stessi Stati Uniti avevano inviato un messaggio molto chiaro anche nei confronti di un'altra milizia legata a doppio filo a Teheran, quella degli Houthi dello Yemen, che da mesi incendiano il Mar Rosso mettendo a rischio il commercio globale. L'amministrazione Biden ha fatto sapere che l'avvertimento, rivolto alle forze yemenite insieme agli alleati di Prosperity Guardian, è da considerare l'ultimo. E in attesa di capire le prossime mosse di Washington nello scacchiere di Bab el-Mandeb, dove già sono presenti le unità della Us Navy, un drone partito dalle coste yemenite ha fatto comprendere che il rischio escalation non si è fermato nemmeno con il monito della Casa Bianca e dei suoi alleati.

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