Guerra Medio Oriente, gli Stati Uniti tra diplomazia e raid aerei: ecco la strategia di Biden

Venerdì 5 Gennaio 2024, 07:09 - Ultimo aggiornamento: 12:08

La mediazione

Mentre il Pentagono ricorda ai suoi avversari le proprie (convincenti) capacità militari, il governo Usa prova intanto a tessere la sua tela diplomatica nella speranza che le fiamme dei vari conflitti non si uniscano in unico grande incendio. Il dossier principale resta la guerra a Gaza, epicentro dell'intero equilibrio mediorientale e banco di prova per il governo guidato da Joe Biden. Il capo della Casa Bianca ha deciso di mandare di nuovo nella regione due pesi massimi della diplomazia Usa: prima l'inviato speciale Amos Hochstein, poi il segretario di Stato, Anthony Blinken. Per Hochstein, protagonista dei difficili negoziati per evitare l'allargamento del conflitto in Libano, il compito non è dei più semplici. La sua missione è iniziata dopo l'attacco a Beirut contro il numero due di Hamas e un continuo lancio di missili tra le "Israel defense forces" e i combattenti di Hezbollah. Il messaggio che gli è stato recapitato nell'incontro con il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, è stato chiaro: «Ci troviamo a un bivio e c'è una breve finestra di tempo per le intese». L'avvertimento riguarda la «soluzione diplomatica» auspicata dal governo Netanyahu per porre fine alla presenza di Hezbollah al confine nord di Israele. Un nodo difficile da sciogliere ma su cui le pressioni aumentano di giorno in giorno.

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