Droni italiani (testati nel Tirreno) contro i droni "copiati" dagli Houthi: la "Bergamini" pronta con gli ScanEeagle all'operazione Aspis Perché "Kamikaze" è sbagliato

Martedì 23 Gennaio 2024, 13:16 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 17:00

L'Europa in campo

In questi giorni i vertici delle forze armate a Roma stanno decidendo quali mezzi schierare per l'operazione europea Aspis che affiancherà quella americana e britannica Prosperity Guardian che anche ieri ha lanciato attacchi contro i ribelli yemeniti.

L’obiettivo di Bruxelles è approvare in via definitiva la missione nella riunione dei ministri degli Esteri del 19 febbraio. Sono Italia, Francia e Germania i principali fautori della proposta. I tre stati europei in un documento che presenteranno al Consiglio Affari Esteri di questa mattina, scrivono: «Data la gravità della situazione attuale e i nostri interessi geostrategici, è importante che l'Ue dimostri la sua volontà e le sue capacità di agire come attore di sicurezza globale, anche nel settore marittimo. La missione sarà in linea con la Convenzione Onu sul diritti del mare e sarà difensiva», si legge nel testo, che sottolinea «l'importanza di usare le strutture e le capacità già esistenti” in particolare della missione Emasoh/Agenor, nello stretto di Hormuz. Un’operazione in base all’articolo 44 del Trattato, che prevede che il Consiglio possa affidare la realizzazione di una missione “a un gruppo di Stati membri che lo desiderano e dispongono delle capacità necessarie per tale missione», in coordinamento con l’Alto rappresentante Ue.

© RIPRODUZIONE RISERVATA