Il falso Xanax che uccide. È scattato un vero e proprio allarme nel Regno Unito per una serie di decessi legati al consumo di un falso ansiolitico, con il coroner dell'Irlanda del Nord, Joe McCriscken, che nel descrivere l'aumento delle morti collegate a versioni 'taroccate' dello Xanax ha parlato addirittura di «crisi crescente». Il coroner ha spiegato che le morti correlate al falso alprazolam sono una alla settimana: e «la maggior parte dei decessi» è causata proprio da versioni contraffatte di questo medicinale.
Counterfeit #Xanax has been linked to the deaths of more than 200 people since 2015 https://t.co/jiIjUg126O via @MailOnline
— luminaria98 (@Luminaria98) 5 febbraio 2019
Numeri choc, morti che «sono una punta minuscola di quello che è un enorme iceberg», ha spiegato l'esperto sulla Bbc online. Già l'anno scorso era emerso il caso di bambini di 11 anni curati in Gran Bretagna dai servizi di emergenza dopo preso 'pasticche' fasulle.
Lo Xanax, nome commerciale del farmaco alprazolam, è un potente tranquillante ed è comunemente utilizzato per trattare disturbi come crisi d’ansia e attacchi di panico: nel Regno Unito può essere ottenuto previa prescrizione privata, e circola ampiamente sul mercato nero. Al centro dell'allarme c'è un potente tranquillante che ha numerose versioni contraffatte che circolano sul mercato nero.
McCrisken ha affermato che il numero di decessi legati all'alprazolam nell'Irlanda del Nord è aumentato da uno nel 2015 a 26 nel 2017. «Nel 2018 sembra si potrebbe arrivare intorno a 50 morti in via provvisoria. Questa è un'indicazione non di una crisi emergente, ma di una crisi crescente: è una vera preoccupazione per la salute pubblica», ha detto.
IL CASO DI UN VENTENNE La BBC online racconta il caso di un ventenne di nome Paul, che ha iniziato a prendere Xanax contraffatti all’età di 17 anni: «Mi faceva sentire felice, una persona diversa - racconta - come se i problemi fossero scomparsi.
«Una sera - continua il suo racconto - ne ho presi 56. Ho dormito dal venerdì alla domenica, poi sono andato da mia madre, ho distrutto la sua TV e l’ho spinta contro la sua macchina: non sapevo cosa stavo facendo». Ora Paul dopo la riabilitazione sta meglio da circa un anno: «Non pensavo che sarei arrivato a compiere vent’anni: anche ora che ne sono uscito, sento ancora delle voci nella mia testa».