Numeri gonfiati per ottenere più assunzioni al Ciuffelli di Todi: sequestro milionario ed ex preside indagato per falso

Il sequestro è stato eseguito dalla guardia di finanza
di Egle Priolo
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Martedì 19 Settembre 2023, 17:27

PERUGIA - Cinquanta ospiti invece della «media reale» di 35, ottenendo l'assunzione di 38 tra educatori a tempo indeterminato e supplenti, che invece avrebbero dovuto essere meno se i numeri comunicati fossero stati corretti. È questo il motivo per cui Marcello Rinaldi, ex dirigente scolastico dell'Istituto agrario Augusto Ciuffelli di Todi, ha subito il sequestro di beni mobili e immobili, come disposto dalla Sezione giurisdizionale della Corte dei conti in un decreto di luglio a firma del presidente Piero Floreani, poi confermato dal giudice Marco Scognamiglio in un'ordinanza depositata solo qualche giorno fa.

Il professore è infatti accusato di aver falsificato i dati relativi agli ospiti del convitto femminile e dei semi-convittori - che usufruiscono del servizio mensa – del Ciuffelli per ottenere un numero maggiore di educatori da impiegare nei servizi di «vigilanza» sugli studenti, negli anni tra il 2016 e il 2022. Nei guai anche Mirella Palomba, direttrice in quegli stessi anni dei servizi generali amministrativi dell'istituto, a cui si contesta l'omesso controllo sulle comunicazioni del preside all'allora ministero dell'Istruzione e dell'Università. Entrambi hanno quindi subito il sequestro, eseguito dalla guardia di finanza del comando provinciale di Perugia, nell'ambito di indagini della tenenza di Todi, su case, terreni, conti correnti o fondi di investimento per “coprire” il contestato danno erariale subito dall'ex Miur per le troppe assunzioni. Danno quantificato in un milione e 167.408 euro.
Secondo gli investigatori, infatti, i due dirigenti avrebbero indicato, nelle comunicazioni dirette all'ufficio regionale scolastico per l'Umbria - come spiega una nota delle fiamme gialle -, un numero di ospiti superiore per ottenere un aumento delle dotazioni organiche di educatori, rispetto a quelle che vengono definite come le reali esigenze effettive dell'istituto. Portando a un aumento di spesa che ora la procura contabile vuole prima di tutto preservare e poi – se le accuse fossero dimostrate – rimettere nelle casse del ministero, con questo maxi risarcimento.
Contro l'ipotesi di sequestro conservativo si sono opposti con forza i due convenuti, con la difesa dell'ex dirigente che ha anche provato a sollevare questioni di legittimità costituzionale, carenza di giurisdizione, prescrizione del danno e anche a sottolineare errori nei conteggi della procura, ma è stato comunque confermato il provvedimento, che – come per Palomba – non riguarda stipendio e pensione.
E la Corte dei conti, nei confronti di Rinaldi, avanza l'ipotesi di dolo, anche se – va sottolineato – si parla solo di falsificazioni e di danno erariale, non di favori o appropriazioni non dovute. Il falso, tra l'altro, è quanto contesta all'ex preside del Ciuffelli anche la procura di Spoleto, che si sta muovendo in questa direzione sulle risultanze delle indagini della guardia di finanza.
«Stiamo analizzando tutti i documenti relativi alle procedure di assegnazione del personale scolastico previste dal ministero – ha commentato l'avvocato Nicola Pepe, che assiste il professore Rinaldi -. È infatti una procedura articolata che riguarda anche i convitti umbri.

Ma siamo fermamente convinti che l'operato del prof Rinaldi sia legittimo e non possa configurarsi alcun danno erariale nei confronti di nessuna amministrazione e quindi alcuna responsabilità. Semmai è stato assicurato un servizio scolastico all'Umbria e al suo territorio. Un servizio qualificato, nel solco della tradizione di un'eccellenza umbra».

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