Proviamo ad essere preparati a tutto. O quasi. Anche agli imprevisti - poco gradevoli - che riescono a rovinare una mattinata di lavoro iniziata con il buon umore. Se poi, quel “contrattempo” conosciuto comunemente come "truffa", è stato decine di volte raccontato e letto tra i fatti di cronaca romana, allora il livore è più giustificato. Scalo di San Lorenzo, ieri mattina, poco dopo le 10: Simona ( nome di fantasia) è seduta alla guida della sua macchina. Si ferma un’altra auto al suo fianco, ma lei decide di spostarsi alla sua destra dove ci sono altre vetture parcheggiate. All’improvviso, il “botto”, secco e diretto quasi a voler giustificare l’urto ( allo specchietto retrovisore, ndr), ma che in realtà è stato solo simulato. Lui, un uomo, romano, alto, moro e sulla quarantina, ingrana la marcia e parte all’inseguimento della “vittima”. Si accosta e le dice: «Allora ti fermi?».
I fatti
Al parcheggio, all’altezza del ponte della Tangenziale, e vicino all’entrata dell’università inizia il botta e risposta tra l’abile truffatore e la donna.
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«A Roma, i costi si aggirano intorno ai 500 euro». I sospetti di Sonia però, restano alti, e il Cid - secondo lei - rimane l’unica soluzione. «Avevo un impegno molto importante anche io e non avevo tanto tempo», spiega Sonia a “Il Messaggero. Il truffatore gioca, a quel punto, le sue ultime mosse: «Chiudiamola a 300 euro», sentenzia. «Convinta di essere la colpevole sono andata al bancomat più vicino, ho prelevato la cifra e ho pagato il danno». Una volta rientrata nell’appartamento i dubbi di Sonia diventano certezze: nessuna responsabilità e nemmeno danni alla carrozzeria, ma la consapevolezza di essere caduta nella tela dell’ennesimo truffatore. «Sono ritornata nella mia macchina e mi sono resa conto che quella botta era solamente gesso, poi rimosso subito dopo», conclude Sonia. La denuncia - seppur con notevoli difficoltà - al primo Commissariato di zona. Al vaglio degli inquirenti, ora, i filmati delle telecamere di video sorveglianza della filiale postale dove è stato prelevato il contante e l'identificazione del truffatore.