Pigneto, la scuola Toti nel mirino dei vandali: fermati cinque minori. Il raid per festeggiare il compleanno di un membro della baby gang

Il gruppo sabato sera ha provato a entrare nell’istituto scavalcando la recinzione. Bloccati dai carabinieri che erano già dentro l’edificio

Pigneto, la scuola Toti nel mirino dei vandali: fermati cinque minori. Il raid per festeggiare il compleanno di un membro della baby gang
di Alessia Marani
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Lunedì 5 Febbraio 2024, 00:11

Entrare nella scuola magari per fare altri danni e devastazioni. Così una baby gang del Pigneto l’altra notte ha deciso di festeggiare il 14esimo compleanno di uno di loro. E i 14 anni corrispondono proprio all’età in cui un individuo diventa imputabile di reato.

In cinque, tutti tra i 12 e i 15 anni, dopo essere stati in un locale dell’isola pedonale a fare festa, hanno deciso di scavalcare la recinzione esterna dell’istituto “Enrico Toti” di via del Pigneto - che comprende asilo e primaria -, già preso di mira nei giorni scorsi da raid vandalici che si sono ripetuti nel tempo: almeno cinque incursioni negli ultimi mesi con danni e ore di lezione e scuola persi. Non hanno messo in conto, però, di ritrovarsi davanti, una volta entrati, i carabinieri in borghese di Torpignattara che, visti i precedenti, si erano appostati, pronti a intervenire. E i vandali sono caduti nella trappola.

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«Di certo però - afferma Cecilia Fannunza, assessore alla Scuola del V Municipio - nessuno pensava di avere a che fare con dei ragazzini, per giunta anche ex studenti.

Credevo che si trattasse di sbandati o di qualche tossico. Siamo all’assurdo».

Bloccati nella scuola


I ragazzini, dunque, sono stati “pizzicati” proprio mentre tentavano l’impresa. Sono tutti italiani, il più piccolo deve ancora compiere i 13 anni e non è nemmeno responsabile di fronte alla legge. Si tratta di adolescenti cresciuti nel quartiere e che avevano frequentato l’istituto, tranne uno che è originario di Frascati. I più grandi ora studiano nei licei scientifici Cavour e Newton dell’Esquilino. Al termine dell’identificazione in 4, quindi, sono stati segnalati alla Procura della Repubblica per i Minorenni e poi riaffidati ai genitori. Hanno tutti negato di essere gli autori dei raid delle scorse settimane. Ma gli investigatori non lo escludono, anzi. Raid in cui non si erano verificati furti, ma solo atti vandalici. Uno sfregio senza senso.


GLI ALLARMI
L’altro sabato sempre i militari di Torpignattara aveno sventato un’altra incursione in una scuola dell’Alessandrino dove perà erano stati segnalati furti.. «Abbiamo 104 plessi scolastici nel nostro territorio - afferma Mauro Caliste, presidente del V Municipio - e l’altro anno abbiamo dovuto spendere 40mila euro solo per riparare i danneggiamenti di una palestra. Alla Toti vedere distrutti i banchi di bambini di 4 e 5 anni e i loro giochi fa veramente rabbia. Significa che non c’è alcun senso civico e rispetto. Anche quest’anno le incursioni si stanno ripetendo e dobbiamo sottrarre soldi ad altre iniziative. Mi chiedo - aggiunge - che cosa sarebbe successo se i cinque fossero stati stranieri. Li avrebbero linciati, invece come papà, faccio un appello a noi genitori: dobbiamo stare più attenti a questi ragazzi. Ed è possibile, per esempio, che si lascino uscire da soli e fino a così tardi bambini, perché in fondo ancora lo sono, di 12 e 13 anni?». 


C’è un altro problema. Le scuole comunali sono dotate di allarme ma non di telecamere. Ma anche se fosse gli impianti non sono collegati direttamente alle centrali delle forze dell’ordine. «Pertanto - concludono mini-sindaco e assessore - la loro utilità è residuale». A luglio il V Municipio aveva evidenziato la questione scrivendo al prefetto. Analogamente era stato fatto nei tempi passati dal VII Municipio. «Non capiamo perché un privato cittadino può collegare l’allarme di casa al Nue e noi no». 
 

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