Roma tra le peggiori
capitali d’Europa
@MarioGalli1983
Dario è nato a Roma. E la ama e la difende nonostante ne conosca a memoria i difetti. Soprattutto con sua moglie che, invece, Roma non la sopporta più e non fa altro che sottolinearne le inefficienze rispetto alle altre capitali europee.
Tra loro è una battaglia quotidiana. Una volta per i vigili che disertano l’incrocio nell’ora di punta, un’altra per le buche sulle strade o per la raccolta differenziata. Per non parlare di certi tassisti che urlano parolacce anche se a bordo ci sono bambini, dei venditori ambulanti che ti assediano mentre passeggi.
Qualche mese fa, però, proprio la moglie gli mostra una novità che le appare una rivoluzione copernicana: «Lo sai che ora quando fai un esame clinico in una struttura sanitaria del Lazio - gli dice - puoi consultare il referto su internet?». Dario prende la palla al balzo ed esalta Roma quasi convincendola. Ma è durato poco. La scorsa settimana, infatti, la moglie ha fatto delle analisi e al momento della consultazione online il sistema informatico della Regione era già in tilt. Ha fatto mille chiamate fino ad ottenere l’ammissione che il sistema è fuoriuso.
Allora è andata in ospedale a ritirare i risultati ma l’impiegata ha ciancicato: «Nun glieli posso stampa’ gli esami, nun c’avemo er toner». Così la moglie di Dario, come fanno i romani tutti i giorni, si è arrangiata: si è intrufolata in ufficio, ha impietosito un’infermiera che di nascosto le ha stampato i referti neanche fossero i tabulati di Assange. Quando è tornata a casa ha trovato Dario: «Hai vinto».
davide.desario@ilmessaggero.it
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