Una strana pestilenza si è propagata tra i lavoratori dell’Ama, appena è entrato in vigore l’obbligo di Green pass. I bollettini settimanali che arrivano sulla scrivania dell’amministratore unico, ormai uscente, Stefano Zaghis, segnano questo trend: +25% di assenze per malattia. Quasi un colpo da kappaò per un colosso pubblico già guastato da un assenteismo record (il 15% dei dipendenti non si presenta a lavoro, ferie e riposi settimanali esclusi, ça va sans dire), anche perché l’impennata di certificati medici non arriva da sola, ma insieme a una carrellata di problemi con gli impianti fuori città, che o non accettano proprio i camion dell’Ama o li accettano ma in quota molto ridotta rispetto ai patti. Risultato: i cassonetti traboccano come prima, più di prima. Le pile d’immondizia lievitano sui marciapiedi e a bordo strada, dal Tuscolano alla Garbatella, alla Balduina, solo per citare alcune delle zone più disastrate. Di fatto, è questa la prima vera mina sul piano di pulizia straordinaria della città appena sfornato dal neo-sindaco Gualtieri, che ha preso l’impegno di far sparire spazzatura ed erbacce dai quartieri entro Natale. Insomma, tra 51 giorni.
In attesa che arrivino i bonus «di produttività» per i netturbini, nel palazzone di via Calderon de la Barca, la sede dell’Ama, arrivano i referti dei dottori.
Il dietrofront
L’altro tarlo sono gli impianti che avrebbero dovuto aiutare la Capitale. Anche quelli che si erano fatti avanti, adesso latitano. Ad agosto l’ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ora rimpiazzato dal demo-grillino Gaetano Manfredi, prometteva: «Siamo pronti a ricevere 150 tonnellate di rifiuti al giorno dalla Capitale». Ma il soccorso campano si è rivelato un fiasco. Un mese fa, subito dopo il voto, ecco il dietrofront: «Ci hanno comunicato che non riceveranno le tonnellate da Roma. In Campania i nostri camion non sono mai andati», riprende Zaghis. E non è l’unica defezione: anche in Toscana erano stati prenotati 3 impianti, ma solo uno per ora ha aperto i cancelli. Altri problemi in ordine sparso si registrano nel Frusinate e in provincia di Latina. «Alcuni impianti poi fanno la guerra a Roma, dopo la riapertura della discarica di Albano», rivela l’au dimissionario, che dovrebbe essere rimpiazzato tra domani e lunedì. Quando è in programma uno sciopero.