Roma, zanzare, vespe e il “fenomeno” mosche: l'assalto degli insetti. L’esperto: «Colpa dei (troppi) rifiuti organici a cielo aperto»

Segnalazione da Testaccio a Prati, ma anche Milano e Genova. L’ondata terminerà con il lento abbassamento delle temperature

Roma, zanzare, vespe e il “fenomeno” mosche: gli insetti assaltano diverse città italiane. L’esperto: «Colpa dei ( troppi) rifiuti organici a cielo aperto»
di Alessia Perreca
3 Minuti di Lettura
Martedì 17 Ottobre 2023, 10:10 - Ultimo aggiornamento: 10:27

L’autunno sembrerebbe già esser arrivato, almeno secondo il calendario gregoriano. In realtà ci ritroviamo (ancora) a passeggiare con indumenti che ricordano le belle giornate, in riva al mare, baciati dai caldi raggi solari. Non solo: nella borsa, oltre al pareo e creme protettive, non devono mancare i repellenti per le punture di insetti. Perché questa estate e gli inizi autunnali sono stati caratterizzati da una presenza massiccia e costante di diverse specie: dalle zanzare, all’emergenza cimici, alle temibili vespe fino alle mosche che, nelle ultime settimane, sembrano essere diventate un serio problema, a Milano, Genova e Roma. Ma perché questo fenomeno. E quando finirà?

Roma, punto da un calabrone mentre era alla guida dell'auto: 45enne finisce in ospedale. «Dolore fortissimo e formicolio su tutto il corpo»

Il “fenomeno” mosche a Roma

Ditteri ovunque: in ogni angolo della strada, qualcuno anche nei supermercati e in casa a disturbare il sonno di coloro che vogliono riposarsi.

Le mosche domestiche - nere e con dimensioni simili tra un moscerino e un moscone - hanno invaso le città. Non solo Genova, come racconta la cronaca, ma anche Milano e diversi quartieri di Roma. I grandi centri urbani sono stati contraddistinti, nelle ultime settimane, da una proliferazione di insetti: un aumento esponenziale che non ha una causa ben precisa, ma una serie di fattori certamente riconducibili in gran parte al caldo (anomalo) dei giorni scorsi, ma anche alla presenza (abbondante) di immondizia lungo le strade. A Roma, poi, l’eterna questione “rifiuti” non sembra aver trovato ancora una soluzione definitiva. Lo sanno bene i numerosi residenti che si sono ritrovati a combattere con le terribili Orientalis dalla fine di giugno. E, spesso, nemmeno le misure di protezione come le zanzariere, riescono a tenere lontano questi insetti da siti domestici. «Le mosche - spiega l’esperto zoofilo Andrea Lunerti - fungono proprio da “spazzini”: depositano le uova con la conseguente nascita delle larve che si nutriranno di materiale organico in stato di decomposizione, come le risorse alimentari o le deiezioni animali. In sostanza, i (troppi) rifiuti organici a cielo aperto». 

Roma, cade dal palazzo pulendo le finestre di casa e muore. Lorenzo Mappelli aveva 59 anni. I famigliari: «Attaccato dalle vespe»

Da Testaccio, dove gli abitanti lamentano la forte presenza di ditteri, fino al centralissimo quartiere Prati: molti utenti hanno segnalato l'accumulo di sacchetti lasciati sui marciapiedi. Un piatto “pronto” per topi, cinghiali e dunque anche mosche. «In questo momento - specifica l’esperto Lunerti - siamo agli sgoccioli di una stagione molto calda. I cicli di riproduzione delle mosche, seppur con minor intensità, proseguiranno anche nei mesi invernali. Motivo per cui si avvicinano alle case: non solo attirati dai profumi culinari, ma anche dalla carne o dalla frutta marcescente». Finirà il fenomeno? «Il tasso di umidità ha permesso a questi insetti una grande riproduzione, ma il lento abbassamento delle temperature porterà un netto miglioramento della situazione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA