Nessuna variazione di bilancio a breve per coprire i buchi della sanità. Eppoi un tesoretto da 88 milioni di euro che in autunno - con l’aiuto del governo - potrebbe salire a 700 milioni. Soldi con i quali Francesco Rocca potrebbe aumentare gli sconti sull’addizionale Irpef ai cittadini più bisognosi, rafforzare i trasporti e migliorare la sanità. Il governatore continua a frenare gli entusiasmi: «La situazione dei conti della Regione resta preoccupante». Ma ieri ha incassato due risultati che alleggeriscono le finanze dell’ente che guida da febbraio. In mattinata la Corte dei conti del Lazio ha dato il giudizio di parifica al bilancio 2021 della Regione - approvato dalla precedente giunta - dopo aver rilevato alcune criticità. In serata, in un vertice con funzionari del Mef e della Salute, c’è stato un primo via libera del governo a sbloccare un residuo di spesa di 88 milioni, che in via Cristoforo Colombo sono stati recuperati soprattutto dalle risorse non spese per i posti letto nelle cliniche.
Salute, Rocca: “Servono investimenti strutturali per cambiare paradigma di stile di vita”
ASL E UMBERTO I
Tornando alla parifica, in primo luogo la magistratura contabile aveva messo nel mirino alcune operazioni «di svalutazione dei crediti e debiti vetusti e di dubbia esigibilità» messe in campo dalla Asl Roma 2, da quella di Latina e dall’Umberto I.
Rocca, dal canto suo, fa sapere che «recepirà ogni suggerimento che proverrà dal dispositivo emesso dai giudici contabili». Intanto evita di dover approvare una variazione di bilancio per ripianare le operazioni contestate. Ma più in generale dovrebbe allontanarsi anche il rischio di commissariamento sulla sanità. In quest’ottica, nel vertice al Mef, il governo avrebbe dato un primo via libera alla richiesta del Lazio di poter utilizzare 88 milioni, recuperati per lo più rimodulando la spesa per i posti letto nelle strutture private. In questo modo il disavanzo sanitario per il 2022 scenderà da 218 a 130 milioni, mentre il tendenziale per quest’anno è passato tra il primo e il secondo trimestre da 730 a 300 milioni di euro. Il tavolo ministeriale è stato aggiornato. Ma c’è ottimismo per la decisione finale. Così come si è fiduciosi sulle altre richieste presentate da via Cristoforo Colombo all’esecutivo: la richiesta di congelare vecchi mutui sanitari, che da soli impongono un’esposizione da 350 milioni di euro per gli interessi, 200 milioni di euro per la costruzione del nuovo Bambino Gesù e una settantina di milioni di euro per il trasporto pubblico. Risparmi e soldi in più, che in primo luogo serviranno alla giunta per aumentare le riduzioni all’addizionale Irpef per i cittadini più poveri.